Per il capo del governo, le misure attualmente in vigore hanno funzionato e il modello utilizzato finora non va modificato. Se necessario, l’avvocato è disponibile a inasprire alcune norme ma non sarebbe intenzionato ad accettare la zona rossa. Fortissimo il pressing di Roberto Speranza, Dario Franceschini, Francesco Boccia e, con qualche sfumatura diversa, anche del Movimento 5 Stelle. Tutti chiedono una zona rossa nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio.
Tutti hanno ricordato a Conte che anche le regioni si sono espresse oggi a favore del lockdown, senza differenza tra amministrazioni di centrodestra e centrosinistra. Il capo del governo sarebbe contrario anche a misure che frenino l’esodo nel prossimo weekend, del 19-20 dicembre. E spera di evitare la zona rossa anche per lasciare aperti in negozi durante le feste. Il vertice a Chigi si riaggiornerà per permettere la partecipazione anche della rappresentante di Italia Viva, Teresa Bellanova, in queste ore di rientro da Bruxelles.
Il ministro Roberto Speranza ha ricordato come nelle regioni che sono entrate in zona rossa ci sono stati significativi risultati, mentre gli altri territori in zona gialla hanno sofferto maggiormente. Troppo pericoloso – questo il ragionamento di Speranza e del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia – tenere aperti nelle festività natalizie. Bisogna vedere quale sarà l’indicazione del premier Giuseppe Conte, riunito ormai da più di due ore a Palazzo Chigi con i capi delegazione delle forze di maggioranza sulle misure da adottare in vista delle festività. Le ultime misure sulle feste, ritenute ora insufficienti, erano state definite in un decreto ad hoc, che aveva affiancato l’ultimo Dpcm