Questa volta, come non accadeva dal 2016, a dicembre il patrono della città non ha liquefatto il suo sangue custodito nelle ampolle conservate nella Cappella dedicata al santo all’interno del duomo di Napoli.
Il Sangue di San Gennaro resta solido e nemmeno nell’ultimo tentativo, nella messa celebrata nel Duomo di Napoli alle 18.30 dal cardinale Crescenzio Sepe, l’ultima da arcivescovo di Napoli, visto che sta per passare il testimone a Mimmo Battaglia.
“Vogliamo fare un atto di vera e profonda devozione al santo Gennaro perché siamo uniti nel suo nome. E’ lui che ci aiuta a vivere e a testimoniare la fede e, anche se il sangue non si scioglie, non significa chissà cosa”.
Sono le parole pronunciate dal cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe ai piedi dell’altare maggiore del Duomo di Napoli, prima della celebrazione delle 18,30.
Sepe ha preso tra le mani la teca del sangue di San Gennaro, che è ancora solido, e prima di impartire la benedizione ai fedeli presenti in chiesa ha aggiunto:“E’ tutto scritto nel cuore di Dio e di Gennaro. L’importante è che noi ci sentiamo veramente uniti e partecipi di questo evento così particolare, che è la nostra devozione al nostro santo protettore”.