INDETERMINATO!!!!!
A scrivere è il gruppo dei PRECARI della sanità italiana, anzi mi correggo L’ESERCITO
dei precari di tutta Italia. Si, perché ormai i PRECARI in Italia sono un esercito e sono
coloro che permettono a tutti gli ospedali italiani di garantire i LEA ed il regolare
svolgimento delle cure e contribuiscono a tenere in vita tutto quello che è l’assetto
ospedaliero e il sistema sanitario.
Nessun precario ha mai chiesto nulla, nessun precario ha mai chiesto in regalo il
posto di lavoro o di essere agevolato in qualsivoglia modo particolare, I PRECARI
CHIEDONO SOLO RISPETTO E RICONOSCIMENTO DEI PROPRI DIRITTI LAVORATIVI E
ANCHE UMANI.
La maggior parte dei precari italiani ha superato un avviso pubblico con prove scritte
ed orali tra migliaia di candidati, i precari da anni in servizio si sono formati sul luogo
di lavoro, hanno acquisito esperienza e hanno migliorato la propria preparazione
praticamente sul campo, preparazione che sicuramente deve essere considerata un
supplemento alla preparazione teorica e non un demerito solo perché si è stati
assunti tramite avviso pubblico.
I precari non possono pagare le colpe di anni ed anni di turn over bloccati e di blocco
dei concorsi e di una politica che non bandiva concorsi pubblici ma solo avvisi
pubblici,gli unici quindi a cui si poteva partecipare.
Se il Governo ha offerto per anni solo avvisi pubblici, i sanitari in cerca di lavoro
hanno potuto partecipare solo a quelli, non è che hanno potuto scegliere altro.
Per questo motivo negli anni si sono accumulati precari su precari, non per scelta di
quello che viene definito precario ma per un sistema di assunzioni deciso e gestito in
questo modo DAL GOVERNO.
Se c’è stata necessita di avere personale e soprattutto di averlo in tempi brevi, allo
stesso modo adesso questo personale deve essere preso in considerazione,
rispettato, tutelato e messo nelle condizioni di poter lavorare per sempre perché
deve essere ritenuto UNA RISORSA per la sanità e non un precario, quasi un
appestato, una ciabatta usata che non piace piu.
Non prorogare la legge MADIA, non consentire ai tanti precari di poter essere
stabilizzati anche per gli anni a venire, significa non rendersi conto della situazione,
non assumersi la responsabilità delle scelte fatte in passato e significa essere un
Governo distruttivo invece che costruttivo , soprattutto considerato il momento
storico che stiamo vivendo.
E all’aspetto pratico della cosa va aggiunto l’aspetto MORALE ED UMANO,poiché i
tanti precari sono esseri umani con una famiglia, con un cuore ed un’anima e se non
si dà loro energia, stimoli, appoggio, credo che anche al migliore sanitario del
mondo venga la voglia di mollare e di sentirsi inutile, usato e beffeggiato.
Sono tantissimi i sanitari precari che hanno contratto il COVID 19,numerosissimi
coloro che sono deceduti.
Tutti i precari sono coinvolti in innumerevoli ore di straordinario, turni massacranti
e difficili in questo periodo, un periodo che va avanti gia da un anno ormai.
Un Governo che vuole il bene del suo popolo, non può chiudere gli occhi su tutto
questo e dare importanza ad altre cose come il bonus monopattino, il bonus
bicicletta e tante altre cose che non dovrebbero avere la precedenza rispetto a
tutto questo.
Inoltre non prorogare la legge MADIA significa creare una grande discriminazione
lavorativa dal momento che fino al 2020 tutti gli altri colleghi sono stati stabilizzati.
Non crediamo possano sussistere motivazioni o giustificazioni per non continuare a
stabilizzare tutti gli altri precari.
Siamo certi che questa lettera possa essere letta, compresa, analizzata e che possa
smuovere le coscienze di chi al Governo ha il potere di far approvare la proroga della
legge Madia.
Abbandonare ora i precari di tutta Italia significa condannare a morte la sanità
italiana e in questo momento significa mettere quindi a rischio la salute di tutti.
A firma di tutti i precari d’Italia.
A scriverlo è Rossella Curcio, OSS a tempo determinato del Ruggi di Salerno.