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Salerno tra luci e ombre (di Claudio Tortora)

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Camminando per le vie della nostra città, in questi giorni, si respira un’aria particolare. Le luci sulla città (di Chapliniana memoria) ,con i loro luccichii, sembrano un lontano passato, il passo lento  confuso ed incerto dei pochi pedoni  per la strada, che con fare ripetitivo ripetono percorsi obbligati, per l’acquisto di beni di prima necessità  di cui si abbisogna in periodo di Covid.

Si quella gente che è certamente colpita da quest’aria mesta  e da  quelle poche  lampadine che ad intermittenza danno e tolgono la luce, che provengono da qualche abitazione.

Sono anche  un segnale in  piena sintonia con il nostro umore, lo stato d’animo che in questo periodo ci pervade.

Le luci si accendono nell’ombra

Allora cerchiamo di dimenticare Il Virus , la crisi, i problemi di cassa e di casa, i tormentoni di Porta a Porta, del tg3 di mezzanotte, le immagini dei vari ospedali, perchè le luci  si accendono e spengono mischiandosi ad intermittenza con le ombre

Allora  torniamo a fare i conti con quello che abbiamo in tasca e con quello che dovremo affrontare: le Tasse, l’imu, il futuro dei  figli, l’inquinamento, i virus che impazzano nell’aria, la violenza che ci circonda e che ci fa capire che stiamo piano piano lottando per la sopravvivenza, che tanti ormai perchè stremati  da questo clima di esodati, di disoccupati, di indignati, vivono in cattività.

Una cattività che sta  per esplodere! Si spalancano così le porte delle incertezze e delle paure. Le luci  tornano ad  accendersi  ..

Allora ripensiamo che forse ce la potremmo fare che lo spread è calato,che la crisi forse è passata, che il Natale si avvicina, che Conte  presto annuncerà che è finito tutto e che quindi adesso siamo in convalescenza e che quindi.. che quindi che quindi …tutto sommato è meglio vivere carpe diem.

Decidiamo  allora di diventare intermittenti anche noi, così come le luci degli alberi nelle case  della nostra bella città.

Un poco ci rassereniamo, un poco ci demoralizziamo e salendo su questa altalena di pensieri ,ci facciamo portare  dondolando, li dove  vuole il destino.

All’improvviso un pensiero ci assale. Se mettessimo i piedi a terra ?

Sparirebbero le luci, resterebbero le ombre!!! Dovremmo così decidere di camminare nel buio, superando gli ostacoli che inevitabilmente incontreremmo e forse saltandoli tutti riusciremmo a giungere alla meta, oppure ci fermeremmo per strada stremati.

Decidiamo invece  di continuarci a dondolare ed accettare  l’intermittenza ,che ci procura un pò di luce ed un pò di ombra ,gioia e dolore, riso e pianto….

Una cosa però gioca a nostro favore, sta per arrivare Babbo Natale, chissà, può darsi che dal suo sacco con una magia, spenga questa intermittenza, fugando le ombre e lasciando solo la luce.

Sarà  come  ritornar bambini? In fondo  cosa  costa  ritornare a sognare?

di Claudio Tortora

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