Tutti i settori, tranne alcuni del comparto alimentare e le grosse catene dell’e-commerce, rientrano tra le fasce colpite dalla crisi, chiudono artigiani, partite Iva, commercianti storici, imprese di servizi e anche gli operatori del settore turistico cominciano a percepire un clima davvero pesante per le proprie attività.
Una fotografia tra lockdown e limitazioni che certifica uno stato di “salute” socio economica davvero al limite anche per la nostra amata terra salernitana così come certificano anche gli ultimi dati camerali.
Miliardi di euro, tanti, bruciati nel 2020 per il settore turistico per la crisi del “viaggio”, settori dei pubblici esercizi spesso legati proprio al settore turistico praticamente in ginocchio, artigiani e professionisti sempre più in difficoltà e misure di sostegno purtroppo non in linea con tempistiche ed aspettative degli imprenditori che molto spesso sono i primi lavoratori della propria azienda.
Ecco disegnato il quadro della nuova povertà dilagante nel mezzogiorno italiano.
Il settore turistico perderà ancora nel primo trimestre del 2021 e questo allontana ancora nell’immaginario collettivo la percezione di un orizzonte vero di ripartenza, il Paese arranca tra misure di supporto arrivate e molte soltanto annunciate.
Un momento di grande cambiamento e destabilizzazione certamente dichiara Raffaele Esposito Presidente provinciale di Confesercenti Salerno, lo abbiamo raccontato quasi quotidianamente da Marzo in poi, catalizzando la rabbia e la disperazione di tutte le nostre categorie associate e rappresentate ai tavoli di lavoro istituzionali locali, regionali e nazionali, soprattutto dopo la prima parte dell’emergenza per scongiurare la crisi del commercio tradizionale, spina dorsale socio economica e patrimonio imprescindibile, delle nostre comunità, dei nostri quartieri e delle nostre città.
Oggi anche il settore del Turismo quello che per primo ha affrontato la prima ondata emergenziale comincia ad essere seriamente e nuovamente preoccupato – prosegue il presidente Esposito – bisogna rivedere in un ottica di rete tutte le strategia di comunicazione, promozione ed offerta dei nuovi servizi, lavorare ad una implementazione dei servizi delle varie destinazioni, puntando alla qualità, rivolgendosi anche alla utenza domestica di “nicchia” senza perdere o snaturare, o peggio ancora rinnegare, le proprie vocazioni territoriali.
Insomma creare il giusto mix tra le potenzialità turistiche consolidate e quelle nuove esperienze legate alla storia ed alle tradizione dei luoghi che suscitano interesse e curiosità e sulle quali molti imprenditori, nonostante tutto, scommettono ancora.
Bisogna lavorare adesso per consolidare in ambito provinciale una indiscussa leadership in termini di appeal per riconfermare i “numeri”, buoni, avuti lo scorso anno per la prima stagione turistica in tempi di covid, migliorando servizi ed aspettative e puntando sulla destagionalizzazione, vera, dell’ offerta turistica.
Questa consapevolezza può e deve nascere adesso attraverso la creazione come più volte ribadito in Assoturismo, di tavoli di lavoro e concertazione con le imprese locali al centro per una fase di ascolto vera del proprio territorio linfa vitale di strategie condivise e vincenti.
Soltanto attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle associazioni locali e rappresentative degli interessi diffusi si potranno avere quelle giuste politiche di marketing senza disperdere energie e risorse. Si parla spesso e bene di nuove idee in linea con quelle che sono gli “itinerari” appetibili del nuovo turismo e dei nuovi turismi, e la proposizione di itinerari, che non devono essere un boomerang, devo avere la certezza di poter essere vissuti e toccati con mano, certificati e durevoli anche attraverso il giusto supporto istituzionale, vero catalizzatore di progetti che nascono dal privato, ovvero con rilascio di autorizzazioni e licenze già pronte nei tempi richiesti, attraverso un supporto concreto anche economico a queste idee.
La macchina amministrativa a tutti i livelli dovrebbe rilanciare davvero ed in maniera più efficace attraverso la digitalizzazione dei servizi l’iniziativa privata senza bloccarla o rallentarla.
Attraverso il coordinamento di Assoturismo provinciale di Salerno stiamo lavorando, come fatto per la scorsa estate anche in tempi record, ad alcune proposte concrete per tutti i settori dell’ospitalità e dell’accoglienza, da presentare alla regione Campania ed alle realtà istituzionali locali.
Mobilità, trasporti, accessibilità, sostenibilità, promozione, collegamenti e servizi tutti termini che non devono restare isolati ma devono fondersi per creare attraverso l’iniziativa locale di rete, una strategia consolidata per la vivibilità delle nostre comunità e per la ricerca da parte dell’utenza storica e nuova, che sceglierà le prossime destinazioni salernitane, di quelle esperienze già ben annunciate e promosse attraverso i mass media nel recente passato.
Lavoriamo adesso alla rete dei servizi durevoli e di qualità.
bene cosi’, chi non investe e’ crea occupazione e’ solo un parassita sociale e deve chiudere.E’ ora che la smettiamo con bar, baretti,etc. al posto di fare i prenditori andassero a cercarsi un lavoro serio, quale??? il corriere, l’operaio etc etc.