A nome del gruppo, al momento della discussione all’ordine del giorno, ha preso la parola il consigliere Leonardo Gallo che ha così sintetizzato: “Oggi possiamo discutere dell’argomento perché io ed il collega Celano siamo stati costretti a rivolgerci al Prefetto in quanto c’era stato il diniego alla discussione da parte del Presidente del Consiglio comunale e del Sindaco, possiamo discutere perché nella conferenza dei capigruppo abbiamo esercitato le prerogative che la legge – e la democrazia – affida ai Consiglieri, possiamo discuterne infine perché convinti, diversamente da qualcuno, che non si sia trattato di una gentile e graziosa concessione dall’alto bensì in virtù di un esercizio altamente ed effettivamente democratico. Prendiamo atto della completa rivisitazione del progetto iniziale. Evidentemente, avendo sostanzialmente “accolto” non solo il principio ma anche il merito della nostra istanza su Piazza Alario, ci procureremo di condividere con i citati comitati e con gli abitanti del posto il nuovo progetto in modo da renderli partecipi della modifica. Spiace che per ottenere qualcosa di così elementare (l’ascolto) e di meno brutale, accoglibile da chi abita i quartieri, siamo stati costretti ad usare strumenti che non avremmo voluto adottare. E spiace ancora aver ascoltato il Sindaco dichiarare solennemente che la discussione sarebbe stata voluta da lui ed era la vera ragione per la quale il tema è stato trattato in consiglio comunale. I fatti parlano da soli”.
Modifica progetto restyling Piazza Alario: vittoria politica sei consiglieri dissidenti
A nome del gruppo, al momento della discussione all’ordine del giorno, ha preso la parola il consigliere Leonardo Gallo che ha così sintetizzato: “Oggi possiamo discutere dell’argomento perché io ed il collega Celano siamo stati costretti a rivolgerci al Prefetto in quanto c’era stato il diniego alla discussione da parte del Presidente del Consiglio comunale e del Sindaco, possiamo discutere perché nella conferenza dei capigruppo abbiamo esercitato le prerogative che la legge – e la democrazia – affida ai Consiglieri, possiamo discuterne infine perché convinti, diversamente da qualcuno, che non si sia trattato di una gentile e graziosa concessione dall’alto bensì in virtù di un esercizio altamente ed effettivamente democratico. Prendiamo atto della completa rivisitazione del progetto iniziale. Evidentemente, avendo sostanzialmente “accolto” non solo il principio ma anche il merito della nostra istanza su Piazza Alario, ci procureremo di condividere con i citati comitati e con gli abitanti del posto il nuovo progetto in modo da renderli partecipi della modifica. Spiace che per ottenere qualcosa di così elementare (l’ascolto) e di meno brutale, accoglibile da chi abita i quartieri, siamo stati costretti ad usare strumenti che non avremmo voluto adottare. E spiace ancora aver ascoltato il Sindaco dichiarare solennemente che la discussione sarebbe stata voluta da lui ed era la vera ragione per la quale il tema è stato trattato in consiglio comunale. I fatti parlano da soli”.