Nel giustificare il rialzo delle tariffe di luce e gas, Arera parla esplicitamente di “aumenti legati alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche” e “alte quotazioni delle materie prime all’ingrosso, tornate sui livelli di un anno fa”. Incrementi dei listini che contrastano nettamente con l’andamento dei consumi energetici, che nel 2020 sono calati complessivamente in Italia del -41% (fonte Unem), con la domanda elettrica che ha registrato un calo complessivo prossimo al -6%, mentre i consumi di gas sono calati mediamente del -7%.
Il rischio concreto – spiega il Codacons – è che gli operatori all’ingrosso abbiano speculato sui prezzi energetici per rifarsi dei minori guadagni legati al crollo dei consumi registrato nel 2020, realizzando un illecito che potrebbe bloccare i rincari di luce e gas decisi ieri dall’Autorità.
Altro aspetto su cui punta il ricorso del Codacons è quello degli oneri di sistema. Nonostante le difficoltà economiche che interessano milioni di famiglie impoverite dall’emergenza sanitaria, Arera, con l’ultimo aggiornamento tariffario, ha avvisato che a causa della riduzione dei volumi nel 2020, per l’elettricità saranno “inevitabili manovre di aggiustamento al rialzo” degli oneri di sistema, mentre per il gas ha provveduto ad un incremento immediato degli oneri del +0,1%.
Balzelli che, assieme alle varie imposte che gravano sulle bollette, appesantiscono la spesa energetica delle famiglie, al punto che oggi gli italiani pagano il 34% di tasse su ogni bolletta della luce, e addirittura il 44,2% su quella del gas.
Per tale motivo nel ricorso al Tar della Lombardia il Codacons chiederà anche un taglio degli oneri di sistema per tutto il 2021, poiché la riduzione dei consumi energetici causata dal Covid non può essere scaricata sui consumatori finali attraverso un incremento della pressione fiscale.