C’è attesa per la sentenza relativa alla morte di Ernesto Cianciarulo, il 37enne di Pontecagnano sottocapo della Marina Militare deceduto in seguito ad un incidente stradale avvenuto il 29 maggio scorso a poca distanza dalla sua abitazione.
Il marinaio stava rientrando a casa ma, mentre percorreva con la moto via Mar Tirreno una strada interpoderale che conduce in litoranea, ci fu l’impatto con un’auto guidata da una donna che fece cadere rovinosamente sull’asfalto il 37enne.
Il motociclista riportò un trauma cranico e varie ferite. Soccorso e trasportato al Ruggi le sue condizioni apparvero subito gravi. Il decesso pochi giorni dopo il coma e il ricovero nel reparto di terapia intensiva.
La donna, una 42enne di Pontecagnano, alla guida dell’auto che si è scontrata con il motociclista, venne stata sottoposta al drug test e all’alcol test, risultati entrambi positivi. La sua posizione giudiziaria si è aggravata dopo il decesso del motociclista.
Il 7 gennaio il GUP dovrà esprimersi sulla richiesta di patteggiamento dell’imputata indagata per omicidio stradale aggravato. Una giudizio molto atteso anche dalla famiglia del giovane 37enne che, nell’imminenza della sua morte, decise l’espianto degli organi che hanno consentito di salvare ben 5 vite.
La sentenza, purtroppo, in questo luogo che ci ostiniamo a chiamare Nazione, è scontata, condanna con pena sospesa e quindi il carcere non se lo farà nessuno, la donna sarà libera di continuare a fare ciò che vuole e quel povero cristo è morto e non gliene importa nulla a nessuno tranne che per la povera famiglia.
Buttate le chiavi! Immaginate di essere la madre il padre il fratello di questo povero ragazzo! Avrei ammesso se la donna fosse stata sobria o non sotto l’effetto di droga! Ma in questo caso nessuna pietà !
Alcol e droga pena massima, non c’è scusante, in questo paese se non si iniziano a dare le pene detentiva come si deve andremo sempre peggio.
È morto un ragazzo nel pieno della vita, no un tipo di campagna scusate dello sfogo ma non se ne può più
troppi assassini liberi !
anche in questo caso l’imputata, cosciente della sua colpevolezza ed autrice di omicidio stradale sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e in stato di ebbrezza, potrà beneficiare di una pena più lieve di quella che potrebbe ricevere in un processo ordinario. Potrà anche risparmiare sulla parcella da corrispondere al suo avvocato. Ad Ernesto non è stato risparmiato niente!
La richiesta di patteggiamento, peraltro inappellabile, è per la famiglia di Ernesto incostituzionale ed inaccettabile .
Ma perchè la giustizia permette questo? Prego che il giudice tenga conto del comportamento tenuto dall’imputata e respinga la sua richiesta in quanto colpevole di OMICIDIO STRADALE.