“Ho riflettuto un po’ prima di scrivere – si legge sul profilo social di don Pasquale -, se fosse stato il caso o no, ma poi mi sono detto: Perché deve andare avanti la menzogna, la calunnia, il giudicare per sentito dire, a discapito della verità? Anche se questa alla fine si farà strada da sola. Posso capire la rabbia, legittima, la delusione, normale, ma non l’odio e la cattiveria fine a se stesse che traspaiono da alcuni commenti al limite della decenza.
È stato detto e inventato di tutto e di più su di me, sul coro, su tanto altro, con una superficialità e una banalità infantile da non credersi. Si è detto e sentito: era necessario il coro? Ma è vero che poi hanno mangiato la pizza dopo? Ma a che serve la chiesa ora? Ma è vero che c’è stato il rinfresco di un battesimo? E vai con altre fantasie…
Parlo non per necessità di giustificare qualcuno ma per dovere di verità…sempre se si è disposti ad ascoltarla e a non rimanere nelle proprie comodi e maliziose convinzioni, che alla fine non hanno nemmeno riscontro nella realtà, alimentate solo dal sentito dire.
Il coro era necessario? Certo che lo era! Il coro è presente in chiesa da quando le leggi dello stato lo hanno permesso, osservando i dovuti protocolli. Come mai ci si accorge solo ora che in chiesa c’è un coro che canta? E durante l’estate dove erano costoro?
E alle feste patronali? Possibile che mai nessuno ha visto o ascoltato il coro durante le messe di questi mesi? Che strano! Probabilmente chi si stupisce o si meraviglia nel saperlo adesso, chi oggi cade dalle nuvole, nei mesi scorsi era impegnato e distratto su altri fronti. Forse partecipava a qualche assembramento sulle spiagge, o nei corsi, o davanti ai bar, o nei centri commerciali ecc.
Ora, a coloro che in questi giorni invocano tutte le leggi possibili e immaginabili, ai maestri di diritto, bisognerebbe dire di ricordarle tutte…non solo quelle che fanno comodo, ovvero quelle in cui si dice che il coro, anche in questo periodi può svolgere in sicurezza le sue funzioni.
Il coro in questione stava provando per la messa di Natale, non per fare un concertino, cosi come i cori religiosi e civili che abbiamo visto in tv e su internet in questi giorni, tranne se non si è annebbiata la vista degli occhi e del cervello. Ricordo ancora un video di qualche giorno fa di un coro, formato forse di infermieri, che, uno vicino all’altro, con mascherina, eseguivano canti natalizi presso il famoso istituto dei tumori, il Pascale di Napoli.
Il nostro coro ha provato e ha cantato con mascherina e nonostante tutto molti (non tutti) dei partecipanti si sono contagiati. Come è potuto accadere? Non si sa. E quale è la spiegazione di membri di una stessa famiglia, marito e moglie ad esempio, che pur vivendo nella stessa casa uno si contagia e l’altro no? Non si sa.
Misteri su misteri…appena avrò una spiegazione sul secondo mistero cercheremo di comprendere anche il primo.
Forse come è possibile che nella stessa casa due persone possono essere positiva e negativa cosi è possibile che più persone si siano contagiate pur avendo la mascherina.
Si è detto anche che il coro ha mangiato la pizza dopo le prove (una versione dice nella sala parrocchiale, un’altra in pizzeria). FALSO! Basterebbe ricordare che in questo periodo le pizzerie sono chiuse e per un eccesso di zelo, controllare sulle App…tipo MoMo…se risultano consegne effettuate quella sera presso la chiesa di Alano.
Si è detto del ricevimento di un battesimo. FALSO! Sono mesi che non ne celebriamo uno.
Il coro…sì il coro…quello che avete voluto ai vostri matrimoni, battesimi, funerali di vostri congiunti, il coro formato da mamme, mogli, mariti, padri, di tutte le età, che hanno messo a rischio anche la propria salute per animare e rendere più piacevole la messa di Natale, partecipata solitamente da tante persone che si ricordano della chiesa solo in quel giorno (oltre Pasqua e festa patronale).
Immaginate se a Natale aveste partecipato ad una messa senza coro…come poteva sembrare e quante critiche ci sarebbero state. Sicuramente, col senno di poi, sarebbe stato meglio cosi, ma nessuno ha la sfera di cristallo, e nemmeno nessuno ha cercato o voluto il contagio.
Purtroppo è accaduto…e non credete che io o il coro stesso stiamo vivendo a cuor leggero e senza avvertire la responsabilità questa situazione. Ci sono persone che hanno a casa persone con problemi di salute, attività lavorative, ecc. Ecco perché hanno sempre cercato di osservare tutte le norme di prevenzione necessarie.
È successo ad Alano; poteva succedere in qualsiasi paese del nostro comune… Ma leggere accuse, invenzioni, offese, fa veramente male, soprattutto a chi (sacerdote, chiesa, coro) ha sempre servito la comunità, come missione, in molteplici modi.
Ho e abbiamo avvertito il peso non solo del fatto accaduto ma del giudizio severo di gran parte della comunità che si è preoccupata non solo di indagare ma, ripeto, anche di inventare, modificare, togliere, aggiungere senza aver né visto e né sentito di persona. Detto questo, sono a disposizione per qualsiasi chiarimento da parte di chiunque abbia la capacità di avere un contatto personale senza fare il piglia e porta da dietro o fermarsi ad uno sterile commento di piazza o facebook (il più delle volte anche sgrammaticato).
Noi, ribadisco, avvertiamo la responsabilità (senza averlo voluto) di una parte di quanto è accaduto…spero che avvertano la stessa responsabilità coloro che stanno facendo sentire me e il coro i peggiori criminali del mondo. Non abbiamo nessun problema nemmeno a porgere le scuse per tutto quanto è accaduto e per aver, alcuni di loro, aver preso il virus, se questo serve a placare gli animi.
Poi ci sarà sempre chi vorrà continuare a parlare, inventare, condividere falsità solo per il gusto di farlo, a dare per vero solo il sentito dire, ma non si può entrare nella testa di tutta la gente.
E alla luce di questo i miei cori faranno anche un passo indietro per un po’ di tempo e, “volentieri” faranno a meno di essere considerati fautori di contagio, per prossimi battesimi, matrimoni, funerali, messe domenicali ecc. Cosi avremo risolto alla base il problema del contagio nel nostro territorio.
Da sacerdote e pastore accolgo, incasso e perdono perché il mio riferimento è Gesù Cristo che la domenica venne accolto con gli “osanna” e il venerdi successivo inveito con “i crocifiggilo”…che ebbe misericordia fino agli ultimi minuti della sua vita.
So anche che tanti di voi hanno fatto arrivare a me e al coro tanta solidarietà e che manifestano la parte buona di questo territorio, che sa capire quando fare silenzio e come approcciarsi a fatti in cui non si è stati spettatori.
Faccio mio l’appello di tante persone che, invece di lasciarsi andare al chiacchiericcio da bar, hanno invitato a stringersi attorno alle famiglie colpite e, nei momenti di prova, a ritrovare la solidarietà e l’unità necessarie per superarli.
Mi duole il cuore per le famiglie che in prima persona vivono il contagio e anche per chi ne ha risentito di questa storia, lavoratori che dovevano guadagnarsi il pane.
Ma ricordiamoci sempre di quella famosa frase di Gesù alla folla inferocita che voleva lapidare l’adultera (che lui invece perdonò): chi è senza peccato, scagli per primo la pietra! Il racconto termina: Ma quelli udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino all’ultimo