Lo afferma Gabriele Peperoni, vice presidente nazionale del SUMAI, rispetto all’avvio della una campagna vaccinale che – dice – “appare discriminatoria. Le decisioni prese mettono gravemente a rischio i nostri colleghi specialisti ambulatoriali interni che tutti i giorni sono a contatto con i cittadini positivi, si recano nelle loro case e gli si avvicinano al massimo grado. Una prassi normale, ad esempio, – sottolinea – per odontoiatri, oculisti e otorini a differenza di quel mondo di funzionari che sarà vaccinato prioritariamente ma che opera nei propri uffici dove è raro venire a contatto con ammalati di Covid-19″.
Critiche arrivano anche da Francesco Buoninconti, segretrio regionale SUMAI, secondo cui “vogliamo illuderci che la nostra sanità non sia governata da improvvisatori, che si sia trattato di un mero errore materiale dovuto alla fretta e magari alla scarsa conoscenza della situazione da parte del reale estensore della delibera, che forse l’ha composta in smart working, procedura che alcune Asl campane non hanno invece concesso neppure a quei pochi sanitari per i quali sarebbe stata tecnicamente possibile”.
A questa situazione già grave, dicono dal SUMAI, si aggiunge che ad oggi ancora “non è stato consentito” agli specialisti ambulatoriali interni di accedere alla piattaforma SINFONIA per conoscere in anticipo le condizioni di positività o meno ai tamponi dei pazienti al cui domicilio regolarmente si recano per le attività cliniche ordinarie.
Il sindacato chiede “un’immediata correzione delle priorità previste dal piano regionale di vaccinazione e che contestualmente si provveda altrettanto immediatamente all’invio delle credenziali ai nostri specialisti per poter accedere alla piattaforma SINFONIA per evitare che altri colleghi vengano colpiti dal covid-19 e non ci siano ulteriori decessi che già hanno colpito la categoria”.
Qualora ciò non dovesse accadere il SUMAI si dice pronto ad avviare le procedure di agitazione della categoria per mancato rispetto dell’accordo integrativo regionale.