I tre problemi, si legge nell’ordinanza, sono stati evidenziati nella relazione dell’Unità di crisi regionale emessa dopo la riunione del 4 gennaio: gli esperti ricordano anche che recenti studi hanno ulteriormente suffragato l’efficacia, in ottica preventiva, di misure di contenimento e limitazione delle cosiddette ‘matrici dei contagi’ connesse alla interazione in ambiente scolastico e alle relazioni interpersonale in ambito extrascolastico.
Nella relazione si specifica quindi che “sulla base della situazione epidemiologica rilevata sulla platea scolastica” si ritiene di disporre l’attività in presenza “degli alunni – si legge – dei servizi educativi e della scuola dell’infanzia e della prima e seconda classe della scuola primaria per i quali risulta confermato il già registrato minor coinvolgimento nel contagio (tasso di positività più basso)”.
L’avvio delle prime due classi delle elementari e delle materne è stato differito all’11 gennaio “per consentire un’organizzazione e ripresa ottimale di tutti i servizi connessi come mensa, sanificazione e trasporto. Per tutte le altre classi il ritorno in presenza potrà essere tendenzialmente rivalutato solo a partire dal 18 gennaio per la terza, quarta e quinta della scuola primaria e dal 25 gennaio per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
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