“Ad incidere sull’andamento dei saldi non sarà solo il Covid, che ha impoverito le famiglie e allontana una consistente fetta di cittadini da negozi e centri commerciali, ma le profonde modifiche nelle abitudini di acquisto dei consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Oggi è possibile acquistare a prezzi scontati tutto l’anno attraverso il web, e i numeri dell’Istat sulle vendite al dettaglio vedono l’e-commerce registrare crescite record a due cifre”.
“L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato come i saldi di fine stagione non siano più un appuntamento atteso dai consumatori, al punto che gli acquisti durante il periodo
di sconti hanno registrato riduzioni costanti negli ultimi 10 anni”.
“Per tale motivo chiediamo al Governo di abrogare la normativa sui saldi di fine
stagione, liberalizzando il settore almeno per tutta la durata dell’emergenza
sanitaria, in modo da consentire ai negozianti di applicare sconti anche al di fuori delle strette maglie della legge sui saldi, e concorrere ad armi pari con l’e-
commerce” – conclude Rienzi.
Il decalogo con i 10 consigli
Come ogni anno, infine, il Codacons diffonde il decalogo con i 10 consigli d’oro
per evitare fregature durante i saldi e fare acquisti in tutta sicurezza:
1) conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si
possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche
se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è
possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei
soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per
denunciare il difetto.
2) le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita
sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo
e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali
semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più
svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il
negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che
interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto
praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al
primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in
altri esercizi.
4) consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare
prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre
meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma
delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando
l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali
ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa
comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
5) attenzione agli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio
nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la
percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un
commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e
dovrebbe vendere sottocosto.
6) servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si
conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e
autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino
che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto
applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile.
Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La
merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle
vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo
guardati.
9) pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito
o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di
pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons,
oppure chiamate i vigili urbani.