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USA, rischio 25mo emendamento per Trump

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Mike Pence, vicepresidente degli Stati Uniti, non esclude un’ulteriore stretta nei confronti di Donal Trump.
Si tratta del 25mo emendamento, che potrebbe essere preservato nei confronti del tycoon qualora dovesse manifestare atteggiamenti di instabilità.
La notizia proviene da alcune fonti della CNN.
Ma di cosa si tratta esattamente ?
La misura consiste nella rimozione dell’incarico di presidente con una tempistica anticipata rispetto la scadenza prevista.
In pratica il vicepresidente prenderebbe i poteri, qualora la figura in carica muoia, si dimetta o venga rimosso per incapacità manifesta o malattia.
La differenza con l’impeachment consiste nella sottrazione dei poteri al tycoon senza necessità di sollevare accuse precise.
Per applicare il 25mo emendamento la maggioranza di governo dovrebbe trasmettere una lettera al Congresso, sostenendo che il presidente non è più in grado di esercitare poteri e doveri legati al suo incarico.
Nel caso in cui Donald Trump si opponga, la decisione spetterebbe alla Camera dei Rappresentanti del Congresso, che dovrà esprimersi con una maggioranza dei due terzi dei voti.
Nella storia recente degli States ci sono tre casi di applicazione, tra cui il più noto quello del 1974 quando Gerald Ford prese il posto di Nixon dopo le dimissioni dovute allo scandalo di Watergate.
Gli altri due sono stati circostanze di breve durata e con tempistica circoscritta a poche ore.
Nel 1985 George H. Bush prese il posto di Ronald Reagan nel corso dell’operazione del capo della Casa Bianca, quando fu sottoposto ad anestesia generale.
Nel 2002 fu invece George W. Bush a cedere i suoi poteri qualche ora al vice Dick Cheney, quando si sottopose ad un intervento chirurgico.
Olindo Nuzzo
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