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Maltempo a Cava de’Tirreni: richiesta dello stato di calamità

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Tra il 25 settembre scorso e il 6 gennaio 2021 il territorio cavese è stato colpito da diversi eventi atmosferici, di grande intensità, che hanno causato danni stimati in complessivi 260 mila euro, salvo ulteriori quantificazione a seguito degli atti contabili finali.

La Giunta comunale ha chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza connesso a calamità naturali, in particolare, per il crollo di un muro in pietrame in via Nicola Pastore che ha richiesto lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza il costone della frana e liberare la strada, e per i danni causati da un vento fortissimo agli infissi della scuola ed alla copertura della palestra comunale, alla frazione Santa Lucia. Nel mese di dicembre si sono invece succedute ben 13 allerte meteo emesse dalla Protezione Civile regionale.

Le intense piogge e ancora venti fortissimi, hanno causato lo sradicamento di alberature, smottamenti di terreno, il danneggiamento al reticolo di smaltimento delle acque piovane su monte Caruso, riempimento delle vasche di decantazione frazionali, l’occlusione del canale di smaltimento delle acque al parco di Diecimare, valutate in circa 100 mila euro di danni. Mentre il giorno della Befana si è verificata una consistente frana il località Petrellosa, da un ampio fronte del costone roccioso sovrastante la strada, con una quantificazione di spesa per il ripristino della viabilità e messa in sicurezza di 60 mila euro.

“Il nostro territorio ha subito danni ingenti – afferma l’Assessore alla Protezione Civile, tutela del territorio e frazioni, Germano Baldi – sappiamo che abbiamo condizioni idrogeologiche delicate e che teniamo costantemente sotto stretta osservazioni nei giorni di allerta, e per le quali nel corso degli anni sono stati fatti importanti interventi, ma i Comuni non sono in grado di far fronte a tutte le esigenze con le proprie risorse, praticamente azzerate in questo anno di pandemia. È necessario che lo Stato e la Regioni intervengano a sostegno delle nostre Comunità almeno per i danni causati da avversità meteorologiche eccezionali”.

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