“Ripartiamo dai napoletani – spiega Corrado Todisco, di “Lungomare” – anche se i turisti sono una parte fondamentale della nostra clientela. Ma ci sono segnali positivi, la riapertura, i vaccini su cui la Campania corre, lavoriamo augurandoci di poter ritrovare la piena normalità dopo tante perdite”. La maggioranza dei ristoranti sul lungomare ha riaperto, anche se alcuni sono stati costretti a lavori dopo i danni della mareggiata del 29 dicembre: “Danni pesanti, da migliaia di euro – spiega Simona Di Vicino di Regina Margherita – gli operai sono ancora al lavoro ma abbiamo creata una struttura provvisoria con i tavoli all’esterno per partecipare alla riapertura. Cerchiamo però di essere positivi. Aspettiamo che ci diano il via libera almeno a pranzo anche nei week end, ce lo meritiamo”. E’ il segno di una categoria che si sente fortemente penalizzata dalle norme anticovid rispetto ad altri settori e che nelle scorse settimane è anche scesa in piazza: “I clienti vengono – racconta Mirco Martucci del ristorante “Re di Napoli” – le persone non ce la fanno più e hanno la voglia di venire a mangiare finalmente seduti a un ristorante, dobbiamo dare un segnale di ritorno un po’ alla normalità. Noi ristoratori con questo discorso altalenante del governo non andiamo da nessuna parte, o si chiude tutto o si apre tutto. Noi siamo sempre attentissimi al rispetto delle regole ma siamo stati gravemente danneggiati. Ora andiamo avanti un passo alla volta, iniziamo a ottenere il fine settimana a pranzo, poi per il serale si vedrà”.
Ristoranti aperti in tutta la città, anche al Vomero, Gorizia torna a servire pizze al tavolo: “La ripartenza è lenta ma importante – spiega il titolare Salvatore Grasso – certo resta il rammarico per i camerieri. Ne ho sette si sono presentati tutti stamattina ma ne ho fatto lavorare due, gli altri mi dicono che la cassa integrazione arriva con lentezza, ma io per ora non posso mantenerli”. (ANSA).