Nel 2005, l’Oms “ha raccomandato agli Stati membri di mettere a punto e aggiornare costantemente un Piano Pandemico per i virus influenzali”. Era nato così il Piano Pandemico italiano del 2006. Il ministero poi “deve farsi carico di aggiornare – con scadenze periodiche e in relazione anche alle eventuali nuove conoscenze emergenti – un piano contro i virus influenzali a potenziale pandemico”. Nasce da qui il nuovo piano
Sugli aspetti etici, nel documento si stabilisce che, in caso manchino le risorse, occorrerà scegliere chi curare. Gli operatori sanitari sono “sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili”, si legge. Tuttavia, “quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”
Una pianificazione “eticamente e clinicamente corretta – si legge nella bozza – deve mirare a garantire risorse e protezioni giuste ed eque, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. Tuttavia, durante situazioni di crisi, i valori etici fondamentali consentono alcune azioni che non sarebbero accettabili in circostanze ordinarie. Ciò non significa, però, modificare i principi di riferimento: occorre, invece, bilanciarli in modo diverso”
In condizioni di crisi “cambiano le situazioni, non gli standard di etica. Per esempio, lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell’accesso alle terapie”. La bozza precisa poi che “non è consentito agire violando gli standard dell’etica e della deontologia, ma può essere necessario, per esempio privilegiare il principio di beneficialità rispetto all’autonomia, cui si attribuisce particolare importanza nella medicina clinica in condizioni ordinarie”
Guardando alle altre misure indicate nel documento, c’è quella di “effettuare esercitazioni e assicurare la disponibilità di Dispositivi di protezione individuali (Dpi) per gli operatori sanitari delle strutture dei Servizi sanitari regionali e degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera USMAF”
La capacità di mobilitare il sistema per aumentare nel giro di poco tempo sia la produzione di mascherine e dispositivi di protezione individuale sia i posti letto in terapia intensiva, e la formazione continua degli operatori sanitari, sono due dei punti cruciali
Occorre poi assicurare la disponibilità di piattaforme “per il rapido sviluppo di farmaci antivirali anti influenzali e vaccini pandemici”
Il Piano mette a punto anche le possibili risposte all’emergenza in tempo di epidemia: ad esempio spiega come organizzare la catena di comando, le misure di prevenzione e controllo, nonché le azioni di monitoraggio dell’attuazione del piano stesso
Adesso la bozza, elaborata dal dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, sarà sottoposta alle Regioni, prima dell’approvazione nella Conferenza Stato-Regioni
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