“Il numero dei ricoveri è simile a quello di marzo e anche se nella seconda ondata siamo più organizzati ci sono stati 43mila morti, e non è finita” perché “nei prossimi dieci giorni capiremo quanto pagheremo le festività e poi speriamo non arrivi anche una terza ondata” ha aggiunto Galli a La Stampa.
Per Galli non è neanche il momento della riapertura delle scuole perché “il virus viaggia sulle gambe delle persone e approfitta dei momenti di aggregazione”, quindi “ora con i malati cvid di nuovo in pronto soccorso non siamo in grado di fare questa discussione”.