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Crescono le adozioni di animali durante la pandemia

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Il Covid-19 ha avuto un impatto positivo sulla vita di molti cani e gatti randagi. Secondo l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) negli ultimi dodici mesi “8100 cani e 9500 gatti sono stati adottati”

Si tratta di un numero molto alto, che segna un aumento del 15 per cento rispetto al 2019 per un totale di 17.600 animali domestici

In alcune città il tasso di adozione è salito fino al 20 per cento o al 40. In queste città “a dicembre il rifugio Enpa è rimasto senza cani da adottare”, aggiunge l’associazione in una nota

“Questo forse – ha commentato Carla Rocchi, presidentessa nazionale Enpa – è il piccolo miracolo di questa pandemia. Un miracolo che ha visto protagonisti gli animali presenti nelle nostre case che con il loro affetto ed amore incondizionato ci hanno aiutato in questo momento difficile”

“Va evidenziato anche l’insostituibile ruolo dei volontari, i quali in pieno lockdown hanno incrementato il loro impegno a favore degli animali”, ha aggiunto Rocchi

“Questi dati raccontano il desiderio e la riscoperta di condividere con loro la nostra vita, le nostre emozioni e i nostri momenti più difficili”, sottolinea la presidentessa

A Treviso, su 147 cani presenti ne sono stati adottati 100

A Perugia hanno trovato famiglia 96 cani (anche diversi cani disabili ed anziani) e 70 gatti

Ma anche da zone del Sud, dove il randagismo è purtroppo endemico, le adozioni sono aumentate

È il caso ad esempio di San Severo, in provincia di Foggia, dove le adozioni sono passate dai 106 cani del 2019 ai 161 del 2020

Complice la pandemia e la difficoltà di spostamenti, sono aumentate le adozioni in loco nel Sud Italia in particolare in Sicilia, Puglia e Campania con una percentuale del +40%

Negativo, invece, il dato delle cessioni di animali per cause economiche, aumentate tra settembre e ottobre del +20 per cento, e per fortuna calate tra novembre e dicembre

Le cause di questa decisione sono legate a problemi economici e in molti casi anche ai decessi dei proprietari: gli eredi di questi ultimi non hanno voluto farsi carico degli animali domestici dei genitori

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