Ad oggi in Campania la didattica in presenza è prevista esclusivamente per gli alunni della scuola dell’infanzia e per quelli delle classi prima, seconda e terza elementare. Il ricorso – spiegano i promotori – “nasce sulla scia del ricorso per l’apertura delle scuole superiori in Lombardia, già accolto dal Tar.
Il ricorso contiene la richiesta di risarcimento danni, verso la Regione Campania, a tutela di alcuni bambini che frequentano diverse classi delle elementari e delle medie, ancora escluse dalla didattica in presenza, ormai da quasi un anno”.
I promotori dell’iniziativa legale evidenziano che “anche l’ultimo lavoro dell’Istituto Superiore della Sanità e il parere del Cts vanno nella direzione sostenuta da tempo da Pillole di Ottimismo: non ci sono evidenze scientifiche che la chiusura delle scuole contenga la diffusione del virus e inoltre, tenere le scuole chiuse incide drammaticamente sulla salute psico-fisica e, conseguentemente, sul futuro degli studenti e della comunità tutta”.
‘Pillole di Ottimismo’ ribadisce che “le restrizioni e le aperture devono essere sempre misurate in modo che la nostra nazione mantenga un equilibrio tra i famosi due scogli: il virus e i danni alla salute, sociali ed economici dovuti a chiusure prolungate”.