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Ritorno in classe: i dubbi dei dirigenti scolastici

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Dal primo febbraio le secondarie di secondo grado torneranno in presenza e gli dirigenti scolastici sono impegnati a confrontarsi con il piano prefettizio, a pianificare ingressi scaglionati e stabilire la percentuale che sarà in presenza. Quasi tutti si orienteranno sul minimo stabilito per legge, ossia il 50 per cento dei presenti con sdoppiamento delle classi.

Claudio Naddeo che guida sia l’Istituto di Istruzione Superiore Trani Moscati di Salerno sia il Convitto in una intervista a Il Mattino, oggi in edicola, sottolinea che uno dei nodi principali è quello dei trasporti.

«Al Trani-Moscati ho studenti che vengono da 61 comuni, quindi il piano della mobilità deve essere impeccabile, altrimenti i contagi da fuori entrano dentro scuola. Per ovviare a questo problema sto investendo sui tamponi: test rapidi agli ingressi, così almeno potrei contenere i contagi eventuali.

Ho meno preoccupazioni per il Convitto, invece, sebbene ci siano studenti che vengono da Calabria, Lazio, Toscana, poiché si tratta di studenti che sono qui perché giocano da professionisti e le squadre eseguono i tamponi di routine».

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