La strada per uscire dal tunnel è lunga e bisogna arrivarci attrezzati, ci auguriamo che il
mercato riprenda a pieno ritmo al massimo tra due anni, e le politiche da mettere in campo per il rilancio del comparto devono basarsi su importanti pilastri di azione: il sostegno economico contingente e lo sviluppo.
Le strutture ricettive italiane necessitano di misure ad hoc per restare in vita, come i ristori
del 2020 rispetto al fatturato del 2019, ed il successivo piano di aiuti, molto più corposi ci
auguriamo, per i prossimi mesi, la riduzione dell’IMU, i crediti d’imposta sugli affitti, la riduzione delle tassazioni locali (Tari, Cosap, ecc).
Necessari anche investimenti privati sul settore, per riqualificare l’offerta turistica e
migliorarne l’impatto ambientale, per essere più attrattivi quando riprenderà la domanda turistica. Per questo in Assohotel chiediamo con forza l’estensione di tutti i bonus edilizi agli alberghi, che oggi sono limitati all’edilizia privata: tra questi il bonus 110% che non capiamo perché non sia stato esteso anche al settore ricettivo, inoltre, occorre un tax credit per gli investimenti privati per favorire quelli in promozione, sia singolarmente che attraverso consorzi, oltre a quanto viene fatto dalla parte pubblica: tutto questo in vista della riapertura dei mercati quando ci sarà molta più competizione.
Assohotel chiede di riutilizzare i fondi già stanziati per il bonus vacanze nel 2020, e che le
famiglie italiane hanno speso solo in minima parte, per riproporre la misura utilizzando le risorse residue e prevedendo un bonus completamente nuovo per il 2021, facilitandone la possibilità di accesso.
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