A cornice di ciò gli imprenditori turistici si trovano, nonostante tutto, a dover fare i conti con l’annosa questione della tassa regionale sulle concessioni, tassa dovuta da tutti i coloro (soggetti passivi) che richiedono provvedimenti amministrativi (autorizzazioni, licenze, abilitazioni necessarie) per l’esercizio di una specifica attività e che può arrivare a pesare fino a mille euro nelle casse delle imprese. Un peso in più sulle spalle di attività già piegate dalla forte crisi economica.
Sulla spinta delle segnalazioni di numerose imprese la FENAILP ha scritto ai Governatori per chiedere l’abrogazione di questo tributo, gesto che rappresenterebbe un’importante boccata di ossigeno per il settore.
“Ci facciamo portavoce del grido di allarme delle imprese del comparto turistico ricettivo ha affermato il Presidente Nazionale della FeNAILP Sabato Pecoraro e chiediamo l’abrogazione di questo annoso tributo che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio le loro già precarie finanze. Siamo consapevoli che le Regioni hanno, già, adottato diversi provvedimenti, volti a sostenere il tessuto imprenditoriale, ma, l’abrogazione della tassa sulle concessioni rappresenterebbe la dimostrazione di un ascolto concreto delle istituzioni nei confronti delle imprese da sempre traino dell’economia nazionale”.
a favore tranne quelle imprese balneari che hanno concessioni demaniali da spiaggia.
Più che abolire le tasse regionali, io abolirei proprio le Regioni…sanno fare solo confusione e spreco. Vedi pandemia