L’Italia da lunedì 1 febbraio si è ricolorata quasi tutta di giallo, le restrizioni si sono allentate: è di nuovo possibile pranzare nei ristoranti, andare nei centri commerciali e compiere una serie di altre attività che mantengono comunque una percentuale di rischio contagio. È importante dunque continuare a tenere altissima l’allerta. “I più giovani si sentono tranquilli nell’incontrare i coetanei, prima di andare a trovare i nonni. Sono sicura che il loro intento non sia quella di infettarli, ma un comportamento del genere resta pericoloso” ha detto Lucy Yardley, professoressa di psicologia all’Università di Bristol
Fidarsi è bene, non fidarsi tanto meglio. Possiamo essere certi solo di ciò che noi stessi abbiamo fatto. L’amico, il commerciante, il conoscente, che rassicura di aver rispettato le regole, potrebbe averle trasgredite quell’unica volta che ha portato al contagio. “Molte persone non rivelano ad altre persone le loro trasgressioni e neanche i sintomi”, ha detto Yardley. A evidenziarlo è anche uno studio 551 adulti americani: un quarto di loro ha confessato di aver mentito dopo aver trasgredito le misure di distanziamento. Il 34% di loro ha riferito di aver negato i propri sintomi, quando altre persone hanno chiesto loro se ne avessero.
Trasgredire una norma anti contagio non deve portarci a trasgredirle tutte. Se in un caso il fatto di essere venuto meno agli obblighi può non aver comportato pericolo, non è detto che la volta successiva saremo altrettanto fortunati. Non vale il “tutto o niente”, il “tanto ormai l’ho fatto già una volta”. “Tutto ciò che puoi fare, aiuterà” ha dichiarato Yardley al Guardian.
L’aria aperta non è un lasciapassare per comportarci come ci pare. Il virus non si trasmette necessariamente in spazi chiusi. “Il virus non ha odore: potresti inalarlo senza neanche rendertene conto” dice al Guardian il virologo Julian Tang della University of Leicester. È importante mantenere alta l’attenzione nelle strade, soprattutto quelle magari trafficate per lo shopping. “Le persone temono ancora i runner o gli adolescenti che chiacchierano per le strade, ma poi abbassano la guardia in altri scenari”.
Con il vaccino ancora in fase iniziale di somministrazione, la mascherina resta la principale arma di protezione contro il coronavirus. È importante scegliere un dispositivo a norma e coprire perfettamente naso e bocca, per tutto il tempo in cui siamo esposti all’interazione con altre persone. “La maschera FFP2 resta la protezione più sicura nota” dice Gabriel Scally, professore di salute pubblica all’Università di Bristol.
L’arrivo tanto atteso del vaccino non deve considerarsi un buon pretesto per stare tranquilli. Le indicazioni ci dicono sia necessario continuare a utilizzare i dispositivi di sicurezza. Servono infatti alcune settimane prima di avere una risposta immunitaria adeguata. Non è inoltre ancora chiaro se chi ha ricevuto il vaccino possa comunque trasmettere il virus alle altre persone.
Sappiamo che chi ha il Covid sviluppa degli anticorpi, ma non è certo che non ci si possa infettare due volte. Più persone, anche in Italia, sono risultate due volte positive al virus: la reinfezione è possibile, anche se rara. Non è inoltre chiaro se chi è stato precedentemente infettato non possa comunque trasmettere il virus, anche senza
Anche il gardian?
…. Le persone temono ancora i runner o gli adolescenti che chiacchierano per le strade, ma poi abbassano la guardia in altri scenari”.
È mai possibile che il nostro mitico corridore sia famoso in tutto il mondo?
Si vede che corre assai sto runner. Cmq in questa era covid regna l’ignoranza e il menefreghismo. Meglio più gente si leva dalle palle meglio è.