Lo afferma l’amministratore delegato dell’Anas, Massimo Simonini, in un’audizione sul piano di ripresa e resilienza alle Commissioni Bilancio e Ambiente della Camera. Simonini cita in particolare la “tempistica di spesa degli investimenti fissata con orizzonte 2026 che riduce fortemente le possibilità di impiego dei finanziamenti del capitolo Recovery”.
Attualmente Anas, nell’ambito del recovery fund, “ha avuto accesso a 450 milioni di euro per strumenti innovativi per la sicurezza delle opere d’arte, la classificazione e gestione del rischio ed il monitoraggio tecnologico”.