La Procura intervenga per chiarire la posizione del Consiglio Comunale di Capaccio Paestum. Inascoltate le richieste di scioglimento presentate dei consiglieri di minoranza, durante l’ultima assise consiliare. Lo scontro in Consiglio e le parole forti dell’opposizione sono allarmanti: “non si può rimanere in silenzio, né è possibile continuare a nascondersi”.
A fronte di tale richiesta, una posizione di arroganza del primo cittadino, che sottolinea nessuna volontà di dimissioni, o di scioglimento dell’ente.
Anzi chiediamo alla Magistratura di concentrare le indagini proprio sulle parole pronunciate dal primo cittadino durante la seduta comunale e sui toni della comunicazione: “Lo so, faccio collezione d’interrogazioni ed esposti che, puntualmente, s’infrangono negli archivi parlamentari e della Procura della Repubblica… sarebbe troppo bello per voi sciogliere questo Consiglio comunale, lo capisco bene, ma mi dispiace, potete solo continuare a sognare perché noi andremo avanti. Il vostro sogno di scioglimento di questo consesso con le firme dal notai è fallito, quello che invocate oggi è pura follia, quindi rassegnatevi: e poi, anche se andiamo a votare, l’esito sarà sempre lo stesso, perderemmo solo tempo!”.
Un consiglio comunale, in cui una consigliera comunale è coinvolta in un’inchiesta, mentre un funzionario è indagato in un concorso truccato, dovrebbe fare autocritica e cercare la verità. Questo nel rispetto di una comunità operosa e perbene, abituata al lavoro duro e al sacrificio, quella di Capaccio Paestum, che rivendica di non essere accostata a metodi malavitosi.
La Fondazione, nata in onore di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, assassinato da una mano ancora oggi occulta per difendere il territorio dall’illegalità, si batterà sempre per la verità e per trasmettere i principi di Angelo Vassallo ai giovani, contro ogni forma di criminalità. Uno Stato che non riesce ad assicurare giustizia è uno Stato che abdica alla sua funzione.
COMUNICATO UFFICIALE FONDAZIONE VASSALLO