Una vicenda scaturita da un’errata interpretazione di una norma che prevedeva un’indennità aggiuntiva di 5,16 euro l’ora per attività usurante per tutti i medici che prestavano servizio di emergenza-urgenza territoriale, cancellata con un colpo di spugna da una sentenza della Corte dei Conti a cui la Regione Campania si è opposta con un’istruttoria debole, senza rappresentare ai giudici contabili quanto si è risparmiato a seguito di questa operazione.
È proprio grazie a quell’indennità, infatti, che è stato possibile istituire il servizio di emergenza-urgenza in Campania, senza dover ricorrere a migliaia di assunzioni impraticabili in quegli anni per lo stato di salute delle casse regionali.
Una beffa in piena regola per professionisti che in tutti questi mesi hanno messo a repentaglio la propria vita, arrivando addirittura a prestare servizio sui mezzi di soccorso in sosta nei parcheggi degli ospedali in attesa di sbarellare il paziente di turno”.
Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che sulla vicenda ha inviato una richiesta di atti al presidente della giunta regionale e al direttore generale Tutela della Salute.
“È da un anno che mi batto al fianco dei medici del 118, penalizzati da una decisione assurda. Auspicando che da parte della Regione siano state messe in campo iniziative volte a tutelare i nostri operatori del servizio di emergenza urgenza, è oggi più che mai necessario dar vita a una riorganizzazione complessiva dell’intero sistema del 118, con una ristrutturazione degli organici e l’istituzione di un unico dipartimento di emergenza regionale”.
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