Secondo l’importante associazione degli agricoltori, è una proposta che nasce con la scusa di tutelare la salute, che va invece salvaguardata promuovendo una dieta equilibrata e varia, senza criminalizzare singoli alimenti. Una scelta che potrebbe rivelarsi assai pericolosa per il Made in Italy e per le tante piccole tipicità tradizionali del belpaese che, viceversa, avrebbero bisogno di essere maggiormente incoraggiate e sostenute.
L’Ue si appresta ad un robusto piano di etichettatura dei prodotti, anche tipici italiani, che potrebbero essere in parte giudicati cancerogeni o comunque potenzialmente pericolosi per la salute. Una situazione che preoccupa non poco e sta facendo discutere molto e ad ogni livello.
La partenza effettiva del progetto è prevista nel 2022-2023, quando verranno stanziati fondi da 4 miliardi di euro per gli Stati membri per uniformarsi. Potrebbero comparire scritte che allertano il consumatore su potenziali rischi cancerogeni, in modalità simile a quella che è già possibile visionare sui pacchetti di sigarette e chi non rispetterà la direttiva europea vedrà meno le risorse destinate al piano di prevenzione.
Nel mirino dell’Ue ci sarebbero numerosi salumi italiani, mentre il vino verrebbe risparmiato dall’etichettatura. A fornire rassicurazioni in tal senso al comparto interessato è Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione: “L’Ue non ha intenzione di proibire il vino, né di etichettarlo come una sostanza tossica, perché fa parte dello stile di vita europeo”.
Tuttavia, la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, ha aggiunto che Bruxelles presenterà una proposta di etichettatura obbligatoria per l’elenco degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale sull’etichetta delle bevande alcoliche nel 2022 e una sulle avvertenze sulla salute nel 2023.
Iniziative che saranno costruite sulle esperienze già compiute dai produttori per dare ai consumatori più strumenti onde scegliere con maggiore consapevolezza.
di Tony Ardito
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