«Le code dei mezzi che si registrano sia a Salerno che a Cava de’ Tirreni sono la riprova del fatto che lasciare aperte le sbarre solo in un limitato arco temporale non risolve il problema, anche perché lo svincolo di Cava è situato in un’area già normalmente congestionata. Tutto questo non ha conseguenze solo sui tempi di percorrenza, ma anche sulle emissioni in atmosfera dovute ai gas di scarico.
Ma, soprattutto, la fila di auto crea intralcio al passaggio dei mezzi di soccorso, come purtroppo è già accaduto in questi giorni. Senza contare che, durante le restanti fasce orarie, alcuni automobilisti imboccano la corsia Telepass senza avere il dispositivo e questo finisce per creare ulteriori rallentamenti. Sarebbe opportuno, come misura minima di prevenzione, estendere lo stop all’esazione del pedaggio all’intera fascia oraria diurna per limitare l’impatto che la chiusura della Statale 18 sta avendo sul traffico da e per Salerno».
La dirigente di FdI torna sulla necessità di individuare soluzioni a lungo termine, già evidenziata nelle ore immediatamente successive alla frana in via Croce. «Il provvedimento del gestore della A3 è, al momento, valido fino al 26 febbraio. Per quella data, a quanto pare, non sarà possibile neppure la riapertura di via Croce a senso unico alternato, cosa che avrebbe comunque delle conseguenze sui tempi di percorrenza e costringerebbe i pendolari ad utilizzare ancora l’autostrada.
Ma se su questo c’è bisogno di una valutazione rapida, non meno urgente è la definizione di un piano per la messa in sicurezza dell’intero tratto della Statale 18 che costeggia la parete rocciosa. Si deve individuare una soluzione tecnica che eviti, per il futuro, i problemi che si sono registrati già per ben tre volte negli ultimi sette anni».