“Com’è possibile – si domandano gli autori dell’iniziativa – che nel 2020, dopo tante battaglie che le donne hanno intrapreso per abbattere gli stereotipi di genere ancora presenti nella nostra cultura, si pensi che per rappresentare la resilienza italiana non ci sia di meglio che fotografare 12 giovani donne nude ‘coperte’ da una mascherina tricolore?”.
“La resilienza – sostengono – le donne l’hanno dimostrata durante la pandemia lavorando negli ospedali, nei supermercati, nelle imprese di pulizia e sanificazione, nelle Rsa, nella scuola tenendo in piedi la didattica a distanza da casa, gestendo contemporaneamente professione, figli, Dad, disabilità e genitori anziani e talvolta perdendolo pure, il lavoro”.
Nel mirino delle critiche non c’è solo l’idea del calendario ma anche “l’imbarazzante azione di promozione dell’iniziativa, che estrae a sorte 20 calendari tra coloro che voteranno il ‘mese’ preferito, nel solco della peggiore tradizione del preteso diritto di giudizio pubblico, sui corpi delle donne”.
Fonte Repubblica