È quanto emerge dall’inchiesta dell’Eurispes sul cambiamento delle abitudini degli italiani, a un anno esatto dall’arrivo ufficiale del coronavirus nel nostro Paese.
L’istituto di ricerca ricorda che “prima del 2020, lo smart working era ancora poco diffuso in Italia, regolato da una norma di recente approvazione, la legge 81 del 2017. Le resistenze sono di natura culturale, ma anche legate all’arretratezza del nostro Paese nel campo della digitalizzazione”.