A preoccupare sono le varianti. “I modelli ci dicono che per metà’ marzo tutti i casi saranno collegati alla variante inglese. Un lockdown pesante sarebbe difficile da adottare, considerando l’insofferenza sociale e i danni economiche che provocherebbe.
Massima attenzione alle scuole, perché la variante infetta di più i giovani. Ogni contatto in questo momento è da considerarsi a rischio”. “Non possiamo allargare all’infinito le terapie intensive, perché non si tratta solo del macchinario, ma di tutta una serie di specialisti del settore e non pensabile che si possa ampliare la rete da un giorno all’altro” ha ricordato il virologo direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano