Ad oggi infatti dei trecentosettemila ultra-ottantenni residenti in Regione, soltanto 190mila si sono registrati sulla piattaforma. Cento diecimila anziani che hanno quindi diritto alla vaccinazione non hanno fatto accesso alla procedura.
Si tratta di capire, dunque, come intercettare e coinvolgere una così ampia platea che ha notoriamente un grado di rischio molto elevato.
Riteniamo urgente, utile ed opportuno che si recuperi un ruolo attivo e protagonista dei comuni, dei medici di famiglia e delle ASL.
Gli uffici anagrafe comunale delle ASL e dei comuni hanno, infatti, disponibili i dati sufficienti per interloquire con i numerosi anziani non ancora prenotati.
La sovente condizione di solitudine che interessa molti ultra ottantenni potrebbe determinare una mancanza di informazione adeguata che permetta loro di accedere alla campagna vaccinale.
Si aggiunga inoltre, che la procedura informatica può rappresentare un ostacolo per i tanti anziani privi di smart phone o di computer.
Lo SPI CGIL ha già messo a disposizione le proprie strutture per aiutare gli anziani in difficoltà, sarebbe opportuno che si affiancasse a questa nostra iniziativa un protagonismo istituzionale che veda presenti i comuni con i propri uffici anagrafe e i propri servizi social, e le ASL che unitamente ai medici di medicina generale sono in possesso delle anagrafe sanitarie.
Occorre quindi una vera e propria mobilitazione istituzionale trattandosi di una profilassi che assume per gli anziani la caratteristica di un “SALVAVITA”.
Franco Tavella
Segretario Generale
SPI-CGIL Campania Napoli