Una vicenda giudiziaria che è durata ben 10 anni e che vedeva imputati, tra gli altri, l’ex Sindaco Girolamo Auricchio e l’ex Segretario comunale di Roccadaspide, dott. Fernando Antico, accusati entrambi del reato di istigazione di falso in atto pubblico, oltre al Direttore dei Lavori, ai tecnici progettisti, al responsabile dell’UTC, ai titolari dell’impresa esecutrice dei lavori e delle società incaricata dei saggi, accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, truffa, abuso edilizio.
All’esito della camera di Consiglio svoltasi nel pomeriggio di ieri è arrivata quindi la sentenza del Tribunale, che ha assolto l’ex Sindaco Auricchio e l’ex Segretario comunale Antico per non aver commesso il fatto. Dichiarazione di non doversi procedere per estinzione del reato a seguito di intervenuta prescrizione, invece, per tutti gli altri imputati.
La vicenda nasceva dall’esposto avanzato da un cittadino di Roccadaspide che si riteneva ancora proprietario di alcune piccole porzioni di terreno che erano state invece in passato dallo stesso cedute al comune nell’ambito di una convenzione di lottizzazione di decenni precedente, e per la quale aveva ottenuto, come previsto dai Piani di lottizzazione appunto, la possibilità di realizzare nuovi immobili.
Vi fu anche un tentativo di costituzione di parte civile da parte di alcuni altri cittadini, riuniti in comitato, richiesta che però fu dichiarata inammissibile dal Tribunale.
Auricchio Girolamo:
“Sono felice della decisione del Tribunale, su cui non ho mai nutrito dubbi, essendo sempre stati, sia io che l’ex segretario comunale Antico, completamente estranei ai gravi fatti che ci venivano attribuiti, fatti che qualcuno, animato da forti sentimenti di odio e di livore nei nostri confronti, ha riferito agli organi inquirenti al solo fine di ottenere dei benefici e sconti di pena personali, in questo sicuramente indirizzato da qualche personaggio locale che evidentemente pensava di colpire sia il Sindaco che il Segretario comunale per finalità politiche, essendo nota la sua contrapposizione e avversione nei nostri confronti.
Una vicenda che nel merito era e resta completamente inconsistente, come è stato poi accertato nel corso del processo, ma che tuttavia per effetto del sequestro del cantiere ha finito col rallentare notevolmente l’esecuzione di una importantissima opera per il nostro comune che è quella del cine-teatro, oltre ad aver prodotto danni economici rilevantissimi per l’impresa e i veri acquirenti, trattandosi non già di un appalto pubblico ma invece di un progetto di finanza (project financing)”.