Tra le molte mutazioni osservate nel coronavirus SARS-CoV-2, quella considerata più preoccupante dagli esperti è la E484K, emersa indipendentemente in diversi lignaggi. Questa mutazione, infatti, conferirebbe al patogeno una certa resistenza agli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da una precedente infezione naturale che quelli dovuti ai vaccini.