Site icon Salernonotizie.it

Pagelle: Gyomber un muro, Coulibaly inesauribile. Bene Jaro, Gondo sterile

Stampa
Ecco le pagelle della Salernitana dopo il colpo di Cremona:

BELEC 6.5 Torna e fa sentire la sua presenza tra i pali, decisivo come sempre.

AYA 6,5 Partita di grinta e corsa, arriva esausto nel secondo tempo. Riesce a contenere Buonaiuto.

DALL’80’ BOGDAN 6. Pulito e attento nell’ultimo quarto d’ora.

GYOMBER 7 Un muro in difesa, presente in ogni chiusura. Qualche indecisione sulla velocità di Colombo ma è un baluardo insostituibile.

VESELI 6 Meglio delle ultime apparizioni. Buona gara riesce a pressare gli avversari

KUPISZ 6.5 Torna titolare, dopo poco più di un quarto d’ora sfiora il gol con un colpo di testa, grande sacrificio.

COULIBALY 7 Ottima gara, riesce a fare le due fasi, difensiva e offensiva con disinvoltura, termina con il fiatone.

DI TACCHIO 6,5 Primo tempo di grande ritmo e intensità. Carica la squadra da buon capitano. Nel finale in affanno fisico.

CAPEZZI 6 Poco propositivo rispetto ad altre gare, cerca più di dare una mano alla mediana che all’attacco;

DAL 69’ SCHIAVONE 6 Entra bene, è subito nel vivo del gioco contribuendo a mantenere il vantaggio nel finale.

JAROSZYNSKI 7 Partita discreta del polacco che pesca l’assist vincente. Ancora poca corsa ma senso della posizione e tecnica invidiabili.

DAL 73’ CASASOLA 6 Il suo ingresso si rivela prezioso nel sofferto finale di partita.

GONDO 6 Mantiene la squadra alta anche se non riesce mai a pungere, spesso egoista in area avversaria

DALL’80’ ANDERSON 6 Cerca il gol della domenica, anzi del sabato poi con una sciocchezza regala una punizione sanguinosa che poteva costare caro.

DJURIC 6.5 Torna al gol e torna a dare quel peso specifico che mancava all’attacco campano da molte giornate.

Dal 69’ KRISTOFFERSEN 6 Buon impatto sulla partita, presente di testa e vivace in area

 

CASTORI 6,5.  Fa tirare il fiato a Tutino e Casasola e il campo gli da ragione. Nella ripresa forse poteva giocare meglio l’arma del contropiede inserendo Cicerelli e lo stesso Tutino.

 

Exit mobile version