Sono intervenute più volte le forze dell’ordine per disperdere questi gruppi urlanti: sono tutti minorenni e diventa complicato anche elevare una contravvenzione. Mi rendo sempre più conto che a nulla valgono le regole se non c’è la consapevolezza di volerle rispettare. Occorrerebbe – aggiunge – un carabiniere o un poliziotto dietro ogni marcianisano. Rifletto su queste scene: sono la dimostrazione del grande fallimento dei nostri modelli educativi.
Ma a fallire sono state le famiglie, i grandi sconfitti sono i genitori”. Velardi dà poi conto dell’incremento dei contagi a Marcianise, comune che nel corso della seconda ondata fu zona rossa, insieme col vicino centro di Orta di Atella; ad oggi le persone positive a Marcianise sono 221, ma a preoccupare è la contagiosità della variante inglese, che colpisce soprattutto i giovani. “I dati – scrive ancora Velardi – segnalano il coinvolgimento sempre di più dei minorenni e questi minorenni continuano ad avviarsi verso il Covid, ad incrociare la vita sul crinale della morte.
Mentre i loro genitori sono a casa, o magari anche loro per strada, o magari su Facebook a protestare per i pochi controlli. Senza chiedere ai figli dove sono stati, senza chiedersi perché i figli a quest’ora non stanno a casa come è d’obbligo secondo le norme anti-Covid. È una partita persa, non c’è gara contro l’idiozia umana. Tra quelli che stasera sono sotto al Comune, ci saranno nei prossimi giorni nuovi positivi. È inevitabile” conclude il sindaco di Marcianise.
È sempre una partita persa quando si punta tutto sulla repressione e sul proibizionismo.