La questione sarebbe stata oggetto di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il titolare dell’Economia Daniele Franco
Per quanto riguarda i ristori alle attività economiche danneggiate dalla pandemia, inoltre, fonti del Mise fanno trapelare che “il decreto sostegno prevederà interventi calibrati sui danni economici effettivamente subiti, prendendo a riferimento un’intera annualità e non singole mensilità”
“Altre interpretazioni“, aggiungono le stesse fonti, “come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono fuorvianti e prive di fondamento”
Il governo al momento è arrivato a una bozza preliminare del decreto Sostegno, composta da 26 articoli in 50 pagine con misure che vanno dai vaccini ai congedi parentali, fino, appunto, al reddito di cittadinanza
Nella bozza vengono stanziati 2,1 miliardi per i vaccini e per l’acquisto di farmaci per la cura del Covid-19
Nello specifico 1,4 miliardi andrebbero ai vaccini e 700 milioni per l’acquisto di farmaci, Remdesivir e monoclonali (rispettivamente 300 e 400 milioni di euro)
Sarebbe previsto inoltre un investimento di 345 milioni di euro da stanziare per coinvolgere i medici di famiglia nella campagna vaccinale
Ulteriori 51,6 milioni servirebbero invece a prorogare fino al 31 marzo i Covid hospital
Per rispondere alle esigenze emerse dalle nuove chiusure ci sarebbero nuovi interventi per i congedi parentali e per il potenziamento degli asili nido
Agli enti locali verrebbe destinato un miliardo per l’esercizio delle funzioni degli enti oltre a 600 milioni per le autonomie speciali
Sarebbe previsto poi un finanziamento alle Regioni di 800 milioni per il trasporto pubblico
Ai Comuni, invece, sarebbero destinati 250 milioni per il “ristoro parziale” delle mancate entrate della tassa di soggiorno e del contributo di sbarco
Ai lavoratori autonomi sarebbero destinati nuovi contributi a fondo perduto – da un minimo di mille a un massimo di 150 mila euro – per tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33%
Per i contributi dovrebbero essere applicate tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400.000 euro, 15% per quelle con ricavi fino a 1 milione e 10% fino a 5 milioni