Al di là del colore della fascia in cui è inserita ciascuna regione, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita fino al 27 marzo
Sono salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute ed è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione
Non ci sono direttive specifiche per quanto riguarda il ricongiungimento familiare e ciò che possono o non possono fare i congiunti che non vivono insieme
Il sito del Governo alla sezione Faq (le domande e risposte che chiariscono ogni dubbio sul Dpcm) è ancora in fase di aggiornamento: è probabile che la questione dei congiunti venga specificata successivamente
Stando al decreto in scadenza al 5 marzo, la riunione dei congiunti che vivevano in regioni diverse è possibile solo se il luogo scelto per il ricongiungimento coinciderà con quello in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione
Nello specifico, il coniuge/partner può spostarsi per raggiungere il primo soltanto se ha la residenza o il domicilio nel Comune di destinazione o se in quel Comune c’è l’abitazione solitamente utilizzata dalla coppia
Inoltre, le persone che per motivi di lavoro vivono in un luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si ritrovano con lui/lei con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, possono spostarsi per raggiungere tale abitazione
Per quanto riguarda invece le semplici visite a parenti e amici, in zona rossa queste – con il decreto in vigore dal 6 marzo – non sono più consentite
In zona gialla, invece, purché si rimanga all’interno della propria regione, è permessa la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni. In zona arancione, invece, la visita è consentita purché all’interno dello stesso comune
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