A dirlo è il fisico Corrado Spinella, direttore del Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, sulla base delle evoluzioni del calcolo differenziale sviluppato da lui e dal team del suo dipartimento con l’algoritmo “scova varianti”.
“È il momento di adottare misure più severe se si vuole ridurre la curva dei contagi, perché a un aumento della velocità della contagiosità è necessario rispondere con azioni sicuramente più incisive rispetto a quelle seguite quando era prevalente il virus con la contagiosità standard. Sulla base delle analisi regionali fatte dall’algoritmo, emerge che l’idea del confinamento su base locale dei focolai è velleitaria, perché quando si pensa di chiudere o confinare un borgo la variante è già intorno a lui. Già quando la si vede bisogna prendere atto che sta colpendo duro e che circola da un bel po’”.
Spinella ha anche spiegato che “una variante per diventare prevalente all’80’% in una determinata Regione impiega circa 3 mesi dalla sua prima comparsa. Per passare dal 40% all’80% ne impiega invece circa uno. Momentaneamente l’Italia è in un percorso ‘a doppio binario’, in regime transiente, come direbbero i fisici, con contagi del virus ‘standard’ e contagi di virus variati”
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