Si tratta di una variante riscontrata in un solo altro caso in Thailandia, in un viaggiatore di ritorno dall’Egitto. La struttura molecolare di questa variante, identificata in una paziente ricoverata all’Ospedale di Circolo, non sembra presentare caratteristiche che potrebbero ridurre l’efficacia dei vaccino
“L’identificazione di questa variante è il risultato della collaborazione con i colleghi del San Raffaele, e in particolare con Massimo Clementi e Nicasio Mancini. Ma è anche il punto di partenza per nuovi studi e approfondimenti – spiega Maggi, titolare della cattedra di Microbiologia dell’Università dell’Insubria -. In particolare, ora che l’intero genoma di questa variante del virus è stato ricostruito, potremmo capirne il significato biologico con studi in vitro e dimostrarne l’eventuale impatto clinico ed epidemiologico sulla popolazione”.
“Ogni paziente per il quale vi è il sospetto o la certezza che sia portatore di una variante nuova potenzialmente più diffusiva o aggressiva del virus – aggiunge il Direttore sanitario dell’ASST Sette Laghi, Lorenzo Maffioli – viene immediatamente isolato anche da tutti gli altri pazienti Covid”.