Dopo il caso del 17enne che nel salernitano ha tappezzato il paese con foto intime della ex fidanzata, VISIONARI No profit – associazione per la promozione e la divulgazione di scienza e tecnologia – lancia oggi l’allarme su un’altra forma di revenge porn, il “Deepfake”, ossia l’uso non autorizzato di immagini e foto di donne per realizzare filmati, quasi sempre a carattere pornografico.
Anche nel nostro paese sta spopolando il fenomeno del “Deepfake”, uno strumento in origine usato dall’industria cinematografica per accelerare il montaggio con controfigure, creare effetti speciali e ridurre i costi di produzione dei film – spiega VISIONARI – Nell’ultimo periodo, tuttavia, tale tecnica ha dato il via ad una serie di illeciti a danno di donne italiane, le cui immagini vengono rubate dai social network e montate su scene pornografiche, diventando veri e propri filmini a luci rosse “falsificati” che fanno il giro del web e del dark web.
Ad oggi il 95% dei filmati deepfake online è di porno non consensuale, e il 90% dei protagonisti sono donne e ragazze, a dimostrazione di come il fenomeno danneggi proprio la platea femminile e rappresenti una nuova forma di violenza sulle donne – prosegue VISIONARI –
Anche in Italia si stanno moltiplicando le denunce relative a immagini rubate per creare Deepfake pornografici, che spesso si trasformano in revenge porn o veri e propri ricatti a scopo di estorsione.
Proprio per tutelare le donne italiane dai rischi legati al fenomeno, VISIONARI No Profit diffonde una guida utile per evitare che le proprie immagini siano utilizzate per scopi illeciti:
– Limitare la diffusione delle proprie immagini sui social network;
– Limitare la visione delle nostre immagini sui social solo ad amici, parenti e soggetti conosciuti;
– Non inviare foto personali a sconosciuti o persone che ci contattano via mail o social, proponendo lavori o altro;
– Non scaricare App che ringiovaniscono/invecchiano oppure animano le foto, poiché tali strumenti raccolgono i nostri dati biometrici che possono finire in mani sbagliate;
– In caso di furto di immagini o identità, presentare denuncia a Polizia Postale, Garante per la Privacy e forze dell’ordine.
Non tutti i supereroi indossano un mantello