In attesa della “ripresa” dei campionati di Eccellenza , le societa’ di calcio dilettantistiche , devono iniziare a programmare dal punto di vista aziendale, la prossima stagione sportiva.
Azionariato popolare e tax credit, risultano essere l’ “exit strategy” che dovrebbero attivare le societa’ di calcio dilettanti , per vincere la sfida al Covid19.
L’effetto Covid19, ha avuto un impatto negativo anche sulla gestione dei club di calcio dilettanti, i quali allo stato, con una diminuzione drastica degli sponsor, corredata da mancati ricavi da stadio, devono pianificare una vincente strategia aziendale, che metta in fuori gioco l’effetto “coronavirus.”.
In tale situazione, progetti di azionariato popolare, possono coinvolgere e fidelizzare i tifosi di riferimento, che da “clienti consumatori” del progetto sportivo, diventano attori principali della vita societaria della propria squadra del cuore.
Attraverso l’azionariato popolare, si possono realizzare progetti di cultura aziendale sportiva nei confronti dei tifosi, stakeholder , aziende sponsor e enti pubblici, finalizzati a migliorare il brand societario.
In tema di azionariato popolare, modelli di riferimento risultano essere le iniziative realizzate dai club dell’Angri, Ceccano ed Enna.
Allo stato, il calcio dilettantistico e quello giovanile , continuano a rappresentare , dal punto di vista delle dimensioni dell’attività, il “principale movimento sportivo in Italia”.
Il numero complessivo di partite ufficiali disputate nel 2018-2019 ammonta a 568.573, di cui il 65% circa relati
ve all’attivita’ giovanile , ed il 35% a quella dilettantistica. (Fonte Report Calcio 2020)
I dati di sintesi relativi all’affluenza allo stadio nei campionati dilettantistici nazionali, stagione 2018-2019 risulta essere pari a quasi 3 milioni di spettatori, e la principale tipologia di superficie dei terreni di gioco continua ad essere rappresentata dall’erba naturale (51%), seguita dall’erba artificiale (25%) e da altre tipologie (24%).
Per quanto riguarda invece la proprietà degli impianti, nell’81% dei casi analizzabili risulta essere pubblica e nel restante 19% privata.
Considerando gli aspetti infrastrutturali, prevalgono i campi dotati di una o più tribune per gli spettatori (52%, rispetto al 48% dei campi che non prevedono tale spazio).
Nel 2018-2019 si contano un totale di 12.032 società e 64.372 squadre; il numero complessivo di calciatori tesserati è pari a 1,05 milioni, di cui il 65,7% per quanto riguarda l’attività nei campionati di livello giovanile. Al progressivo decremento intervenuto negli ultimi anni nel numero di società (in diminuzione del 9% tra il 2016-2017 e il 2018-2019) si contrappone un positivo incremento del numero di calciatori tesserati nell’ambito del Settore Giovanile e Scolastico (+2,4% nel medesimo triennio), mentre prosegue il calo dei giocatori tesserati per l’attività dilettantistica (-2,7%).
La “regione con il maggior numero di calciatori tesserati” continua a rimanere la Lombardia, che con 185.456 giocatori da sola pesa per il 17,7% del totale, seguono il Veneto (10,5%), il Lazio (9,2%), l’Emilia Romagna (8,3%) e la Toscana (8,1%).
Solo tra il 2017-2018 e il 2018-2019, ben 724 giovani calciatori di età compresa tra i 15 e i 21 anni formati da società dilettantistiche sono riusciti ad accedere al calcio professionistico. 71 di questi sono stati tesserati per società di Serie A, 103 per club di Serie B e 550 per società di Serie C.
Un totale di 272 calciatori sono riusciti ad accedere al professionismo nella Stagione Sportiva successiva al tesseramento per una società di Eccellenza, o di livello inferiore, e altri 452 nella Stagione Sportiva successiva al tesseramento per una società partecipante al Campionato di Serie D.
Azienda calcio dilettanti : progetti innovativi per “vincere la sfida Covid 19”!!
Antonio Sanges Dorrorer commercialista