Ecco perché non bisogna fare processi ad una squadra che, a dieci giornate dalla fine della stagione regolare, è seconda solo alla capolista Empoli, a pari punti con la corazzata Monza e davanti a tante altre squadre partite con i favori del pronostico. Logico che il pareggio casalingo col Cosenza lasci l’amaro in bocca. Anche oggi, a mente fredda, i rimpianti sono tanti pensando alla superiorità numerica non sfruttata e soprattutto alla clamorosa occasione di Kiyine. L’italo-marocchino, gol sbagliato a parte, è entrato nella ripresa ma non ha assolutamente dato, anche in questo match, ciò che tutti si aspettano da lui.
I granata hanno pure rischiato di restare impalati se non ci fosse stato il palo a respingere la bordata dell’ex Sciaudone. Una partita che la Salernitana poteva vincere ma che ha rischiato di perdere. Sarebbe stata una beffa eccessiva per una squadra che fin qui ha dimostrato di meritare di essere lassù. Una partita steccata non può cancellare quanto di buono fatto finora. È necessario dimenticare immediatamente la gara col Cosenza anche perché ce n’è subito un’altra. Dopodomani la Salernitana giocherà al Tombolato di Cittadella, campo storicamente ostico. Complice il turno infrasettimanale, Castori medita diverse novità di formazione ma soprattutto spera di rivedere la sua squadra combattiva, capace nelle ultime tre trasferte di conquistare sette punti.