I dati dicono, però, che la regione Lazio potrebbe avere i numeri per sperare nella zona arancione a partire da lunedì 29 marzo. Si attende, quindi, il nuovo decreto che andrà a sostituire quelli in scadenza il 6 aprile.
Il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute in uscita domani, venerdì 26 marzo, darà un quadro aggiornato della situazione epidemiologica nelle regioni italiane, suggerendo quali misure scatteranno a partire da lunedì, quando entreranno in vigore le ordinanze di Speranza. Stando ai dati attuali la regione che rischia di diventare rossa da lunedì 29 marzo è la Toscana, dove l’incidenza settimanale è di 250 casi ogni 100.000 abitanti, soglia che fa scattare automaticamente la zona rossa.
7 regioni e una provincia invece dovrebbero restare rosse fino al 12 aprile. Si tratta di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Trento, Puglia e Campania, a cui da lunedì 29 marzo si potrebbero aggiungere, con ogni probabilità, anche la Valle D’Aosta e la Toscana. Per queste regioni sarà decisivo il monitoraggio di venerdì 9 aprile, con possibile ritorno in arancione da lunedì 12 aprile.
Sotto osservazione la Calabria, che con un Rt a 1.36 ha evitato la zona rossa la scorsa settimana perché la soglia 1.25 con cui si entra nella fascia di rischio più alta non è stata superata nel dato minimo della forbice, e perché l’incidenza e l’occupazione dei letti restano al di sotto della soglia.
La Calabria, che secondo molti è a rischio zona rossa da lunedì 29 marzo, dovrebbe essere confermata arancione anche dopo il prossimo report. Lazio in arancione da lunedì è dato per certo. Dopo 2 settimane in zona rossa nella regione potranno riaprire negozi, parrucchieri e centri estetici e si potrà uscire di casa senza autocertificazione.
Nonostante un’occupazione delle terapie intensive sopra la soglia, altri dati tranquillizzano, come l’Rt sceso e intorno a 1 e l’incidenza dei casi inferiore ai 250/100mila abitanti. Situazione migliorata anche in Veneto, anche se ha meno speranza del Lazio di passare in arancione già da questo lunedì.
Per il momento l’unica riapertura riguarderebbe le scuole, almeno le classi fino alla prima media, priorità dichiarata dal premier Draghi. L’opzione più largamente condivisa in maggioranza è che dal 7 aprile tornino in classe tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse.
Sileri: “Dopo Pasqua penso a riaperture anche zona rossa”
“Io penso che immediatamente dopo Pasqua si potrà riaprire la scuola e si potrà tornare ai sistemi delle colorazione delle Regioni. Anche nelle zone rosse, dopo aver controllato i parametri, le scuole possono riaprire fino alle medie. Non dimentichiamoci che adesso abbiamo la variabile in più positiva che è il numero dei vaccini fatti in più”.
Lo ha detto a Sky Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, che ha ricordato come la scelta sia stata guidata nell’ultimo periodo “da una variante che secondo i dati dell’Iss aveva una maggiore trasmissione nei soggetti più giovani anche sotto i 20 anni con casi in ascesa dai primi di gennaio. E’ stata una scelta dolorosa e necessaria che però con il progredire della vaccinazione non lo sarà più”.
“Strada in discesa verso progressiva normalità”
“Questo decreto termina il 7 aprile, andrà fatto un nuovo provvedimento a seguire. Verosimilmente, visto che dovremmo aver superato il picco della terza ondata” di Covid-19, “la strada è in discesa e andrà avanti così grazie alla vaccinazione. Vedo un aprile che continuerà con i 21 parametri che governano le Regioni, con delle Regioni che torneranno al giallo, magari anche al bianco.
Qualcuna forse rimarrà in rosso, ma poi, oltre alla vaccinazione, la primavera e l’estate ci consentiranno di abbassare ulteriormente la curva”, ha poi detto Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. “Vedo scuole aperte e progressivamente il ritorno alla normalità, anche con la riapertura dei ristoranti la sera, magari non subito dopo Pasqua, ma bisogna iniziare a pensarci”, ha concluso.
Conferenza delle Regioni
Il presidente Stefano Bonaccini ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per questa mattina (esclusivamente in videoconferenza). Prima dell’inizio dei lavori, la Conferenza delle Regioni ha incontrato il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
Nell’ordine del giorno della Conferenza c’è la discussione dei temi che saranno affrontati dalla Conferenza Unificata e dalla Conferenza Stato-Regioni che il ministro Maria Stella Gelmini ha convocato (con modalità di videoconferenza) rispettivamente alle 15.00 e alle 15.15.