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Niente zone gialle: fino al 30 aprile saranno confermate le misure oggi in vigore

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Chiusi, fino al 30 aprile, anzi fino al 2 maggio se – come si vocifera – anche nelle festività primaverili si ipotizza una stretta come quella pasquale. Dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di estetisti, parrucchieri, palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del prossimo mese.

L’Italia resta chiusa fino a maggio e da dopodomani, più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio – virtuoso – torna in arancione.

Con ancora 24mila casi e 450 morti in un giorno, il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua decidendo però, sulla scorta dei primi segnali di inversione della curva, di riaprire le scuole, fino alla prima media, nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori. “Il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. – ha detto il premier nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sala polifunzionale di palazzo Chigi –

La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, quindi più si alza l’attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio”, ha spiegato Draghi che ha aggiunto: “Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo. Le misure hanno dimostrato nel corso di 13 mesi di non essere campate in aria. E’ desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”.

“Le misure ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio – gli ha fatto eco il ministro Roberto Speranza – l’RT settimanale segna 1.08, la settimana passata 1.16 ed erano diverse settimane che cresceva. Il tasso di incidenza è sceso sotto i 250: c’è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci, in un quadro prudenziale, una scelta di apertura della scuola”.

Nello specifico subito dopo le vacanze di Pasqua saranno 5,3milioni gli studenti che seguiranno le lezioni in presenza a scuola. Sono il 62,3% (sei su dieci) degli 8,5 milioni di alunni. Tra loro 3,1 milioni frequentano scuole dell’infanzia, scuole primarie e il primo anno di secondaria di I grado anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Nello specifico, secondo i calcoli di Tuttoscuola, le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 in presenza (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD), la Toscana con 265.966 (e 238.650 in DAD), il Veneto con 373.003 in presenza (e 307.093 in DAD).

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