Si susseguono repliche, rileva l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. “Terremoto in Adriatico Centrale: dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento non risultano danni a persone o cose”. Lo riferisce il Dipartimento della Protezione Civile tracciando su Twitter un bilancio del terremoto registrato alle 14.47 nell’area del mar Adriatico Centrale.
“La scossa risulta avvertita dalla popolazione – sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile – La sala situazione Italia è in contatto con le strutture di protezione civile sul territorio”.
Le scosse di terremoto nel mare Adriatico centrale sono state avvertite in modo particolare lungo la costa di Abruzzo, Molise e Puglia, ma anche in Campania e Lazio, oltre che in Croazia e Montenegro.
Diverse telefonate sono giunte ai vigili del fuoco di Foggia e alla centrale della Protezione civile della Puglia a Bari Palese ma, come riferiscono dalla Protezione civile regionale, “non ci sono segnalazioni di danni”.
Ingv: epicentro al largo L’epicentro del terremoto di magnitudo 5.6 registrato dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 14:47 italiane è stato localizzato in Mar Adriatico a circa 80-90 km dalle coste della Puglia garganica e dalle Isole Tremiti e una trentina di chilometri dall’isola croata di Lastovo. Lo rende noto l’Ingv che parla anche di “numerose repliche registrate dalla Rete Sismica Nazionale nell’area, di magnitudo fino a 4.1″. Una seconda scossa si è verificata alle ore 15.00, di magnitudo 4.1
Già alle 12.26 di questa mattina era stata percepita un’altra scossa nel mar Ionio meridionale, di magnitudo 2,8. I dati sono stati registrati dalla sala sismica dell’Ingv a Roma. Secondo i dati dell’U.S. Geological Survey, Vieste, in provincia di Foggia, è la città più vicina all’epicentro. Al momento non si sono registrati danni a cose o persone.
Doglioni (Ingv): nessuna allerta tsunami ”Non ci sono evidenze di un innalzamento del livello del mare legato al terremoto e quindi al momento non c’è allerta tsunami”. Lo ha spiegato all’Adnkronos il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni parlando delle scosse che si sono verificate nel mare Adriatico.
”Una magnitudo del genere sicuramente prevede un certo numero di repliche after choc”, ha aggiunto precisando che ”comunque il terremoto è più vicino alla costa slava che alla costa italiana”.
Il sismologo: evento raro Le scosse di terremoto che si sono registrate all’altezza della Puglia si sono sentite molto bene in Campania, Lazio, Marche e fino all’Emilia Romagna “perché la placca adriatica che si infila sotto tutte le regioni dell’Appennino è molto rigida e trasmette bene l’energia”, spiega all’Agi Alessandro Amato sismologo dell’Ingv.
Scosse sismiche così intense nel centro del Mediterraneo sono poco frequenti, sottolinea il sismologo. “I terremoti di oggi sono avvenuti al centro del mare Adriatico, che è una microplacca a sé stante, non molto sismica, mentre sono sismici i bordi dell’Adriatico, sia dal lato dei Balcani che della costa italiana. Potrebbero esserci dei precedenti di pari intensità, ma normalmente i terremoti nel centro del mare Adriatico non sono cosi’ forti”.
La sismicità del territorio In quest’area la sismicità dal 1985 ad oggi è molto frequente con eventi di magnitudo ML compresa tra 4.0 e 4.9 come quelli avvenuti nel 1988 e nel 2007 localizzati a sud dell’epicentro di questo pomeriggio.
Guardando il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, evidenzia l’Ingv, nell’area inoltre è presente un terremoto con epicentro poco a ovest dell’evento di questo pomeriggio, avvenuto 2 gennaio 1978 di magnitudo stimata 5.0.