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Pasqua, quali sanzioni si rischiano se si viola la zona rossa

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In vista delle festività di Pasqua, quando tutta l’Italia sarà in zona rossa, il Viminale ha chiesto di rafforzare i controlli, soprattutto nelle grandi città, sulle strade, nelle stazioni e in tutti i luoghi a rischio assembramento.

Viene chiesto di fare particolare attenzione alle verifiche sulle regole riguardanti i divieti di spostamento nei giorni del 3, 4 e 5 aprile. Lo scrive FanPage.it

I controlli e i divieti sugli spostamenti
Il Viminale ricorda che dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati controlli su circa 38 milioni di persone e quasi 10 milioni di esercizi commerciali. Il rafforzamento dei controlli viene previsto per Pasqua così come già avvenuto per tutte le festività rilevanti con una maggiore attività di prevenzione e controllo del territorio.

Il ministero dell’Interno chiede anche la convocazione delle riunioni dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, per organizzare l’impiego delle forze della polizia di Stato, ma anche dei militari dell’operazione strade sicure e degli agenti della polizia locale. Tutta Italia sarà in zona rossa il 3, 4 e 5 aprile e gli unici spostamenti consentiti – oltre a quelli per necessità, lavoro e salute o rientro alla residenza – saranno quelli per far visita a parenti e amici in un’abitazione privata, per un massimo di due persone verso una sola casa al giorno.

Per chi infrange i divieti previsti dai decreti anti-Covid, la multa prevista può andare dai 400 ai 1.000 euro. Questa è la sanzione prevista, quindi, per chi effettua spostamenti non giustificati, per chi non rispetta il coprifuoco o per chi esce della propria Regione senza motivazioni valide.

La stessa multa si applica anche a chi non rispetta le regole sullo spostamento massimo di due persone per andare a far visita a parenti e amici nei giorni di Pasqua e Pasquetta (3, 4 e 5 aprile). L’importo vien ridotto de 30% in caso di pagamento entro 5 giorni: la multa minima scende così a 280 euro.

In caso di falsa dichiarazione attraverso l’autocertificazione il rischio invece è ancora maggiore: se dovesse risultare una falsa dichiarazione in seguito ai successivi controlli è previsto anche il carcere da 1 a 6 anni. Chi commette la violazione dell’isolamento imposto perché positivo al Covid-19, invece, può essere accusato del reato di epidemia colposa: in questo caso si rischia una pena da 6 mesi a 3 anni. Infine, chi non rispetta la quarantena come contatto di un positivo, rischia la reclusione da 3 a 18 mesi e il pagamento di un’ammenda da 500 a 5.000 euro.

 

 

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