Genitori che sono scesi in piazza in vista delle nuove misure del Governo Draghi secondo cui anche nelle zone rosse saranno aperte le scuole dall’infanzia fino alla prima media senza che i presidenti di Regione possano emettere provvedimenti più restrittivi. E pertanto anche in Campania dal 7 aprile si tornerà in classe. I genitori sottolineano che “soprattutto in Campania le scuole non sono in sicurezza”.
“È impossibile considerare sicuro un luogo chiuso al cui interno ci sono 25 alunni – dice una mamma che è anche insegnante – per quanto ci siano i protocolli è realisticamente impossibile il rispetto di tutti le misure”. I Sì Dad puntano il dito contro lo Stato che – affermano – “in questi mesi non ha provveduto a installare impianti di ventilazione nelle classi come invece è stato fatto in Germania né è intervenuto per eliminare il problema delle classi pollaio”.
Da qui la convinzione che “l’unico mezzo che abbiamo per tutelare i nostri figli e garantire loro il diritto all’istruzione e il diritto alla salute è la dad”. E a chi fa notare che non tutte le famiglie possono permettersi le tecnologie per farè la didattica a distanza i Sì Dad replicano che “lo Stato ha fornito tablet e finanziamenti per allacciare le reti internet”. “Sappiamo che la didattica in presenza è un’altra cosa – concludono – ma in questo momento di pandemia la didattica a distanza è l’unico rimedio all’inerzia dello Stato”