I fatti risalgono al 2019, quando i “Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto“, che come noto possiedono diversi immobili nella capitale, avviano dei lavori di ristrutturazione in uno stabile sito in Via del Vantaggio dove lo scultore Bruno Liberatore (unico artista italiano ad avere una intera sala a lui dedicata al Museo Ermitage di San Pietroburgo) tiene esposte le proprie opere d’arte sin dall’anno 2009.
Nel corso di tali lavori, purtroppo, ben 5 opere del noto scultore hanno subito degli ingenti danni, e nonostante le reiterate richieste, lettere e diffide inviate dall’artista e volte ad ottenere un indennizzo per il danno subito, i Pii Stabilimenti non hanno mai fornito una risposta. Nemmeno le autorità francesi, e lo stesso presidente Macron cui Liberatore si è rivolto, hanno accolto le richieste dell’artista.
Già lo scorso 22 febbraio i Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto erano finiti nell’occhio del ciclone, dopo le sciopero della fame indetto da una dipendente che si era vista rifiutare 16 anni di contributi previdenziali. Lo scultore si è così rivolto al Codacons, al fine di citare in giudizio il Governo francese e ottenere il giusto risarcimento per la distruzione delle sue opere ospitate in un immobile di proprietà della Francia.
L’associazione, che sta completando le carte per una causa al governo francese, ha intanto presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una inchiesta nei confronti dei Pii Stabilimenti e dell’Ambasciata francese presso la Santa Sede per il reato di danneggiamento aggravato di opere d’ arte di rilevante valore.