Proprio nel recente tavolo di crisi aperto con Parmalat, grazie all’intervento di Coldiretti Caserta, sono stati evidenziati che gli allevatori stanno subendo in questo periodo. A fronte di una richiesta di investimenti sui processi produttivi di qualità alla stalla, non corrisponde un riconoscimento del giusto prezzo del latte, rischiando così di far saltare un importante comparto della zootecnia campana.
Si tratta di un fenomeno complesso – scrive Coldiretti Campania – fortemente legato alle abitudini di consumo. Sul mercato, infatti, si stanno affermando acquisti di prodotti “simil latte”, spesso di origine vegetale, raccontati come soluzioni salutistiche. Dall’altra parte nelle famiglie si diffonde sempre più l’abitudine di consumare latte UHT a lunga conservazione, che possiede qualità organolettiche molto diverse e inferiori al latte fresco.
Il latte fresco è uno degli alimenti più completi e nutrienti. Può essere consumato ad ogni età ed è indicato soprattutto per i bambini e gli anziani. Il latte fresco è ricco di calcio e vitamina D, di vitamine del gruppo B e A e contiene tutti gli aminoacidi che servono al nostro organismo per rimanere in buona salute. Il lattosio è lo zucchero del latte e il grasso ivi contenuto si differenzia da tutti gli altri grassi poiché risulta utilizzabile in modo efficace dall’organismo.
A fronte di una diffusa disinformazione – sollecita Coldiretti Campania alla Regione – sulle qualità del latte fresco, che genera il rischio di una progressiva riduzione dei consumi con conseguente impoverimento delle stalle, è necessario un forte impegno per invertire la tendenza. A partire dalle scuole, ma anche nei punti vendita, nei mercati, negli eventi, occorre dare impulso ad un’attività di promozione e informazione sul consumo del latte fresco.